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La competition tra banche ora è nel metaverso

Il metaverso continua a piacere sempre più e quindi ad attrarre investimenti. Dopo i colossi del tech, della moda, del gaming, anche gli istituti di credito internazionali ne intravedono un enorme potenziale e si lanciano nel nuovo mercato. Da qualche settimana sono state formalizzate alcune partnership con le piattaforme che in questo momento sono meglio piazzate nello sviluppo del metaverso. L’obiettivo comune è attirare i giovani, i Millennials, verso il nuovo mondo composto da avatar, costruendo poi intorno a loro nuovi prodotti. Producendo in generale un nuovo modello di business.

La competizione tra i giganti bancari è tuttora in atto. E ci sono tutti i motivi: secondo un recente studio di The Financial Brand, il 47% dei banchieri ritiene che i clienti entro il 2030 utilizzeranno abitualmente la realtà aumentata e realtà virtuale come canali alternativi per effettuare transazioni bancarie. Ma anche l’interazione virtuale tra cliente e personale bancario, l’organizzazione di eventi virtuali. Il panorama è vasto, gli interessi in ballo sono alti.

La scelta di JP Morgan

A febbraio ha inaugurato il filone metaverso-banche il colosso finanziario JP Morgan, ovvero una delle big four americane – che vale circa 2,6 trilioni di dollari – con una filiale nel metaverso, un lounge precisamente collocato all’interno di un lussuoso centro commerciale, il Metajuku. Che è anche il nome di uno dei quartieri virtuali più esclusivi di Decentraland, il mondo virtuale in cui gli utenti-avatar possono acquistare dei terreni digitali. Ad accogliere i clienti digitali ci sono una tigre vagante e un ritratto digitale del Ceo di JP Morgan, Jamie Dimon.

Secondo le stime di Yahoo Finance, Decentraland conta al momento su una base di 300 mila utenti attivi mensili e 18 mila utenti giornalieri.

Sulla piattaforma tutti i terreni disponibili sono Non fungible token. Quindi ogni spazio, ogni pezzo di terra virtuale è determinato da caratteristiche uniche, non replicabili in altri punti della mappa del gioco. Nei piani di JP Morgan la filiale su Decentraland potrebbe avere la stessa funzione delle filiali tradizionali, fungere da sportello per esempio per richiedere l’erogazione di un prestito. Un report pubblicato dalla stessa banca newyorkese ha stimato in mille miliardi di ricavi l’anno per le aziende che decidono di entrare nel metaverso. Una ricchezza immensa appetibile soprattutto per i giganti del gaming.

“Crediamo che il panorama del gaming virtuale abbia molti elementi in comune con l’economia globale del presente. Per questo le nostre competenze principali nei pagamenti internazionali, negli scambi con l’estero, nella creazione di asset finanziari, nel trading e nella sicurezza, insieme alla nostra enorme base di consumatori, potranno giocare un ruolo centrale nel metaverso”, ha recentemente spiegato Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan.

JP Morgan Payments, ossia il dipartimento dell’istituto americano che si occupa dei servizi relativi ai sistemi di pagamenti e tesoreria, ha pubblicato a febbraio un white paper su potenzialità e dubbi sul metaverso.

Il report, fa sapere JP Morgan, è stato sviluppato perché al momento ci sono molti clienti che vogliono capire al meglio come interagire con il metaverso, come sviluppare una metaverse strategy. E’ un interesse, ribadisce la sezione italiana della banca americana, manifestato principalmente da aziende e istituzioni.

Secondo il report, ci sono pochi dubbi sul boom del metaverso nella vita degli utenti, che siano legati alle banche o meno. Sono già tanti i creatori che stanno utilizzando le opportunità fornite dal metaverso per monetizzare la propria attività. Ed è l’economia decentralizzata, spiega nel rapporto JP Morgan, assieme alla possibilità unica dell’interoperabilità, che potrebbe sbloccare immense opportunità economiche proprio perché sia i beni che i servizi digitali non sarebbero legati a una singola piattaforma. La struttura decentralizzata del metaverso lo rende differente da realtà che non hanno sfondato come Second Life. Ma anche di altre piattaforme comunque di successo come Roblox. La motivazione si legge nel documento: il successo del metaverso sarebbe tale perché il governo del mondo virtuale è basato su una community di gestori, attraverso una o più Dao (Digital autonomous organization). Certo, nel report ci sono anche indicazioni alle aree chiave che devono essere ulteriormente sviluppate e maturate per sviluppare il pieno potenziale dello stesso metaverso.

HSBC e Sandbox

Dopo l’investimento di JP Morgan sul metaverso si è accodata anche la britannica HSBC, tre trilioni di dollari di asset, 12 miliardi di dollari di entrate nel quarto trimestre del 2021, operante in 70 Paesi, con quasi 40 milioni di clienti e 250 mila dipendenti. Insomma, il più grande istituto di credito europeo in termini di capitalizzazione sul mercato. Ha formalizzato a marzo l’acquisto di un terreno su SandBox, ovvero l’altra piattaforma – per ora – per eccellenza legata al metaverso e sussidiaria di Animoca Brands, colosso del gaming di Hong Kong che lo scorso novembre ha raccolto 93 milioni di dollari in un round di investimenti guidato da Softbank.

L’appezzamento di terra virtuale di HSBC ospita gli appassionati di sport, e-sports e videogiochi. La partnership è stata ben accolta dal mercato: la criptovaluta di SandBox, ovvero il Sand, ha guadagnato più del 23% in meno di un giorno. Secondo i dati di SandBox, la piattaforma vanta 1,2 milioni di utenti attivi mensili. L’investimento sugli appezzamenti di terreni virtuali tira parecchio: secondo i dati di MetaMetric Solutions, gli investitori hanno speso oltre 501 milioni di dollari per un terreno virtuale nel 2021, mentre si stringono sempre più accordi con piattaforme come SandBox appunto, oppure Decentraland, Somnium e Cryptovoxels.

E’ solo l’antipasto. Secondo gli analisti di Accenture, il metaverso potrebbe scatenare la rivoluzione del sistema finanziario, permettendo ai principali attori di mediare nei processi di emissioni e poi scambio degli Nft. La conferma arriva da Morgan Stanley, secondo cui questo tipo di mercato vale otto trilioni di dollari solo in Cina.

“Il metaverso è il modo in cui le persone sperimenteranno Web3, la prossima generazione di Internet, utilizzando tecnologie immersive come la realtà aumentata, la realtà virtuale e la realtà estesa”, ha detto Suresh Balaji, chief marketing officer per l’Asia-Pacifico presso HSBC. “In HSBC, vediamo un grande potenziale per creare nuove esperienze attraverso piattaforme emergenti”.

I brevetti di American Express

Mentre HSBC staccava un assegno per un lotto digitale su SandBox, un altro colosso della finanza mondiale, American Express, si è recato all’Ufficio brevetti degli Stati Uniti per depositare sette domande di marchio per il nome dell’azienda, il logo, la mozione, i premi di appartenenza, materiale relativo agli Nft e al metaverso. Il terzo grande player delle banche si è così presentato a una competizione che piano piano avvolgerà altri colossi del credito. Un avvocato autorizzato per i marchi metaverso di American Express, Mike Kondoudis, ha pubblicato su Twitter una lista con la documentazione presentata all’Ufficio brevetti: si tratta dei loghi American Express e Aex, del logo Centurino, del servizio Shop Small e dei punti fedeltà Membership Rewards.

E sono stati presentati nuovi piani non solo su Nft e metaverso ma anche per pagamenti online, prenotazione di servizi di alloggio, creazione di un wallet per asset digitali. Insomma, tanto materiale sul tavolo che lascia presagire l’ingresso anche di American Express nella disputa tra banche sul metaverso.

La prima banca del metaverso?

In realtà, la prima banca del metaverso sarebbe nata a fine dicembre, quindi ben prima dell’investimento sul nuovo mondo tridimensionale di JP Morgan. O almeno così sostiene il Ceo dell’istituto in questione. Si tratta dell’accordo tra la neonata banca del Delaware, Zelf, con la piattaforma di chat Discord per proporre transazioni bancarie, appunto attraverso Discord.

Da allora è possibile per gli utenti di Discord ottenere una carta Zelf MetaPass per pagare e giocare. Secondo Zelf, questo accordo dovrebbe aiutare con lo scambio di risorse virtuali e “frenare il commercio illegale di risorse di gioco”. Zelf crede che questo sarà il modo per regolamentare il gioco Nft, oltre a offrire trasparenza sia per i giocatori che per gli operatori di gioco. Secondo il Ceo di Zelf, Elliott Goykhman, si tratta “della prima banca del metaverso”.

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