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Media, Musk compra Twitter e licenzia subito 4 top manager

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Neanche il tempo di completare le procedure di acquisizione di Twitter ed Elon Musk ha licenziato l’amministratore delegato Parag Agrawal e il direttore finanziario Ned Segal. La rivelazione è del Wall Street Journal che cita fonti vicine all’operazione finanziaria da 44 miliardi di dollari appena conclusa. Musk ha di fatto decapitato l’azienda: oltre a Ceo e Cfo sono stati licenziati anche il capo degli affari legali, Vijaya Gadde, e il consigliere generale Sean Edgett. Tutti sono stati scortati fuori dall’edificio che ospita gli uffici dell’azienda.

Elon Musk ha già cominciato a fare pulizia in Twitter, licenziando quattro top manager dopo aver concluso l’acquisto della piattaforma. La rivelazione è del Wall Street Journal che cita fonti vicine all’operazione finanziaria da 44 miliardi di dollari appena conclusa.  Le persone silurate sono il chief executive Parag Agrawal, il chief financial officer Ned Segal, il responsabile degli affari legali e della “policy” Vijaya Gadde e il general counsel Sean Edgett. Almeno uno di loro è stato scortato fuori dalla sede della società. Il ruolo di Vijaya Gadde era di gestire problemi come molestie, disinformazione e discorsi di odio. Da tempo Musk la definiva “troppo severa”. Vijaya Gadde ha determinato l’espulsione da Twitter anche di Donald Trump. Con Musk al timone è molto probabile il rientro sul social network dell’ex presidente Usa.

Nel quartier generale di Twitter, a  San Franciso, l’uomo più ricco ed eccentrico del mondo era già sbarcato da qualche ora portando con sè con un grande lavandino dal significato criptico. Ha spiegato di aver voluto acquistare Twitter spinto dall’amore” e dalla voglia di “aiutare l’umanità”. “Acquisto Twitter perché è importante per il futuro della civilizzazione avere una piazza comune digitale dove un’ampia gamma di idee può essere discussa in modo salutare senza ricorrere alla violenza”, ha detto mettendo in guardia dal pericolo corrente che il social media si divida in “camere di risonanza della destra o della sinistra che generano più odio e dividono il paese. Nel cercare senza sosta click, i media tradizionali hanno alimentato gli estremi. È per questo che compro Twitter. Non perché è facile, non perché fa soldi. Lo faccio per cercare di aiutare l’umanità che amo. E lo faccio con umiltà, riconoscendo che, nonostante i migliori forzi, c’è una reale possibilità di fallire” nel cercare di centrare gli obiettivi, aggiunge. In realtà conquista l’unica cosa che mancava al suo impero: una platea mediatica globale che lo rende l’uomo più ricco del pianeta ancora più potente e influente. Di sicuro il visionario imprenditore vuole rivoluzionare la piattaforma, usandola anche come “acceleratore per creare X, l’app di tutto”.

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