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NgRome: il futuro di internet passa attraverso le web app

NgRome Fortune Italia

Progressive Web App (PWA), Accelerated Mobile Pages (AMP) e Hybrid App. Se aveste partecipato a NgRome allo Spazio Novecento di Roma lo scorso 2 dicembre, avreste sicuramente sentito parlare di queste ed altre tecnologie. E anche i non addetti ai lavori avrebbero avuto l’occasione di comprenderne il significato. La conferenza internazionale in Italia su Angular (programma operativo open source per lo sviluppo di applicazioni web, ndr), contribuisce a riunire idee e sviluppatori dall’Italia e dall’Europa. Quest’anno ha visto un’assidua presenza: 13 speaker provenienti da 8 nazioni diverse, 7 sponsor aziendali, uno sponsor proveniente da community di sviluppatori europea, con un prezioso focus sulla ‘creazione di nuovi network’.

Oltre 350 i partecipanti, che hanno incontrato speaker e formatori, alcuni dei quali provenienti da aziende del calibro di Google/Angular, Cisco, Auth0. Nata da un gruppo di appassionati, la mission della conferenza è connettere gli sviluppatori italiani alla comunità globale per favorire nuove relazioni all’interno del nostro Paese e oltre i confini, sviluppando nuove competenze.

Cosa sono le web application al centro della conferenza NgRome

Al centro della giornata, le web application. “Per spiegare cosa sono – afferma a Fortune Italia Ermanno Battista,  co-founder Fervento srl e uno dei community organizer di NgRome – possiamo pensare ad esse come ad un sito web che consente all’utente di interagire. Mi spiego meglio: un sito web mostra un contenuto visuale e dei testi che l’utente fruisce ma che non può alterare. Ecco, con una web application l’utente non solo può leggere e visualizzare il contenuto su schermo ma può anche intervenire attivamente sulle informazioni e sui dati rappresentati. Può navigare, peraltro, attraverso i contenuti tramite qualsiasi dispositivo. Cosa, questa, che non può avvenire con le applicazioni classiche (mobile applications) perché sono specificatamente create per essere utilizzate da un dispositivo cellulare. Le applicazioni mobili sono installate tramite uno ‘store’ mentre le applicazioni web non devono essere installate e possono essere rese ‘ottimizzate per i dispositivi mobili’ riducendo la dimensione degli elementi sullo schermo per adattarsi alle dimensioni più piccole di un dispositivo mobile”.

“In Fervento – continua – aiutiamo aziende e formiamo sviluppatori capaci di realizzare prodotti software di alta qualità, resilienti ai guasti e trasferiamo innovazioni della ricerca in prodotti tecnologici”.

Insomma, un modo smart e più accessibile per accedere alle proprie applicazioni. Oggi molte delle mobile app esistenti sono realizzate con le stesse tecnologie e gli stessi linguaggi web che si utilizzano per le web apps. Questo permette alle aziende di costruire un team omogeneo e capace di operare su tutti i punti di contatto digitali verso il proprio cliente.

Per Luciano Murruni, Web & Mobile Tech Lead, Community Manager @ConTe.it (agenzia di assicurazioni), “il mondo del web sta cambiando molto rapidamente, c’è sempre stato molto entusiasmo per il linguaggio di programmazione Javascript, presente dagli albori di internet ed ancora oggi è tra i linguaggi di programmazione più usati al mondo. Quello che possiamo dire è che siamo arrivati ad un punto in cui molti strumenti di sviluppo sono maturi, e molte di queste tecnologie sono alla base dei prodotti che ogni giorno tocchiamo con mano. Tutto questo consente a chi sviluppa software di rilasciare applicazioni sempre più veloci, reattive e affidabili. Questo si traduce, per gli utenti finali, nella possibilità di fruire di applicazioni e servizi tolleranti ai guasti e con tempi di risposta molto brevi”.

Secondo Murruni al momento non esistono Paesi con più know-how nel settore, ma quelli che offrono semplicemente più opportunità di sviluppo e crescita per le idee e il networking.

“Dopo la pandemia – ci dice Murruni -, il contesto sta cambiando. Molti professionisti, non solo europei, sono sempre più ricercati per partecipare a conferenze, ed è normale che in molti ambiscano anche a riconoscimenti come Google Developer Expert e Microsoft Most Valuable Professional (due riconoscimenti delle rispettive aziende che premiano la partecipazione attiva alle comunità di sviluppo tecnico riguardanti le loro tecnologie, ndr)”.

“Infine – continua Murruni -, pensiamo anche ai numerosi movimenti che sono emersi in questo campo come i ‘Nomadi Digitali’ ed il crescendo delle aziende che investono sullo smart working, possiamo notare il numero sempre maggiore di persone che intraprendono questa carriera che arricchisce quello che è il know-how tecnologico del singolo Paese in cui svolge l’attività lavorativa. È la passione che spinge le persone a continuare a creare materiale divulgativo e aiuta nuovi Paesi ad emergere”.

Tra cui l’Italia che, anche grazie a NgRome, dimostra di essere terreno fertile per nuove idee e tecnologie: “I risultati di questa edizione – afferma Ermanno Battista – dimostrano che l’Italia ha tutte le carte in regola per avere un ruolo di primo piano nello scenario tecnologico internazionale. L’evento ha fatto da aggregatore mettendo in contatto comunità di sviluppatori da nord a sud. Questo dimostra che il nostro territorio è ricco di energie e il confronto tra le differenti esperienze porta certamente ad un valore aggiunto”.

“Ci tengo infatti a precisare – spiega Battista – che alcuni degli speaker della conferenza, degli host e dei panelist, lavorano in Italia e i loro contributi sono stati fortemente apprezzati dall’audience. Non di meno va sottolineato come le aziende sponsor (Almaviva Digitaltec, SAP, ICT Group, Keypartner, Namirial/Bit4id e Fervento) siano caratterizzate da uno spirito fortemente innovativo. Con i loro talk hanno aperto agli spettatori le porte delle loro digital factory, mostrando i contenuti che le rendono eccellenze nel mondo Angular con web-apps che spaziano nei più disparati domini applicativi: identità digitale, controllo di processo, industria 4.0 e pubblica amministrazione”.

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