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Mollicone (FdI): per valorizzare il settore culturale dovremmo fare molto di più | VIDEO

Dal bonus cultura ai fondi del Pnrr: il presidente della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati Federico Mollicone fa il punto della situazione sugli investimenti per il comparto cultura nel nostro Paese.

Un bilancio dei primi mesi di lavoro.

Abbiamo presentato la legge contro la pirateria digitale, anticipando l’Europa. Nella legge di bilancio, sono stato il primo firmatario dell’emendamento che ridistribuisce i 230 mln del Bonus cultura. Il Fondo unico per lo spettacolo diventa Fondo nazionale per lo spettacolo e viene incrementato di 40 mln. Abbiamo stanziato 100 mln per il sostegno economico dei lavoratori dello spettacolo dal vivo.

E il Bonus cultura?

Non scompare ma diventa la Carta della Cultura e del Merito che consentirà di accedere al bonus ai ragazzi di famiglie a basso reddito e agli studenti meritevoli. Abbiamo incrementato il tax credit per il cinema e raddoppiato i contributi per le dimore storiche, così come i fondi per carnevali e rievocazioni storiche.

Come saranno investiti i fondi del Pnrr?

Il ministero della Cultura è titolare di interventi per 4,275 mld. Di questi, 2,72 mld saranno impiegati per la rigenerazione di piccoli siti culturali. In particolare, 1,02 mld contribuiranno a rendere più attrattivi i borghi: un modo per diffondere un modello di turismo diffuso, lento, consapevole.

Crede che il nostro Paese faccia abbastanza per valorizzare il settore?

Dovremmo fare molto di più. Nella risoluzione al Def è passata la condizione posta dalla Commissione Cultura per la detrazione del consumo culturale, un’iniziativa che permetterebbe alle famiglie a medio-basso reddito di detrarre, come si fa con i medicinali, i biglietti di uno spettacolo teatrale. Così si riabituerebbero i pubblici al consumo culturale, soprattutto in periferia: la cultura cura.

Come si alleviano le sofferenze del nostro comparto museale?

Il museo non va più considerato un sacrario di oggetti muti, ma va inteso come un contenitore di narrazioni, anche virtuali e digitali. Lo abbiamo già sperimentato col centrodestra a Roma. I circuiti Roma in scena, Roma segreta, Musei in musica hanno consentito di aumentare la bigliettazione. È interessante pensare al museo anche come a un luogo di ambientazione e di produzione teatrale, di danza, di arti performative.

Perché arte e cultura ci aiutano a progredire come esseri umani?

Ognuno di noi rappresenta una sintesi dell’ambiente in cui è nato e delle tradizioni che gli vengono trasmesse. Diamo la possibilità alle nuove generazioni di fruire di cultura in maniera inconsapevole. Andare al museo o assistere a uno spettacolo può diventare un’abitudine positiva e non un’imposizione, un’attività didattica codificata.

 

 

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