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La GenZ contro le mance: è l’inizio di un grande cambiamento?

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Il fatto che l’inflazione si stia finalmente raffreddando non significa che gli americani si siano ripresi finanziariamente. L’estate scorsa ha toccato i massimi da 40 anni, in concomitanza con l’ingresso della generazione Z nella forza lavoro e il generale contenimento delle spese. Mentre gli economisti discutono se l’inflazione sarà ‘appiccicosa’, secondo un recente sondaggio di Bankrate un’altra abitudine è rimasta invariata: i giovani dai 26 anni in giù sono i più avari di mance.

Solo il 35% dei Gen Z ha dichiarato a Bankrate di lasciare sempre la mancia al cameriere in un ristorante. L’83% dei baby boomer ha dichiarato invece di lasciarla sempre. Bankrate ha rilevato dunque che i boomer sono più generosi dei Gen Z in generale, anche per quanto riguarda i fattorini e gli autisti di taxi o Uber. Ogni anno sono sempre meno le persone che lasciano gli spiccioli nel barattolo delle mance, tanto meno quelle che lasciano il 20% di mancia dopo un pasto. Poco meno di due terzi (65%) degli adulti statunitensi lasciano sempre la mancia al proprio cameriere quando vanno a mangiare al ristorante (l’attività per la quale danno più spesso l’extra). Anche questa percentuale si sta riducendo, secondo Bankrate. L’anno scorso, poco meno di tre quarti (73%) dei commensali ha dichiarato di lasciare sempre la mancia. L’anno precedente erano il 75% e nel 2019 il 77%.

La pandemia ha cancellato l’‘economia delle mance’ e ha portato alla chiusura di innumerevoli bar e ristoranti, lasciando una marea di lavoratori dei ‘servizi con mancia’ alla ricerca di un reddito stabile. A tre anni di distanza, l’America è per lo più tornata alla normalità (nonostante l’affermarsi dell’hybrid working), ma le mance non hanno ancora ritrovato il loro antico splendore. I baby boomer continuano a lasciare mance più di ogni altra generazione e la Z è all’ultimo posto. Questo potrebbe essere dovuto al fatto di essere i più giovani e meno ricchi: piuttosto che escludere il ristorante dal proprio budget, diventano semplicemente più avari quando arriva il conto. La distribuzione avviene anche in base al genere: il 60% delle donne lascia la mancia al parrucchiere ogni volta che si fa tagliare i capelli, mentre solo il 46% degli uomini la lascia dal barbiere. Anche in questo caso il divario generazionale è netto. Meno di un quarto (24%) dei Gen Z lascia la mancia al parrucchiere, rispetto al 40% dei millennial e al 67% dei Gen X. Nonostante gli americani siano ancora molto più inclini a lasciare mance rispetto ad altre culture, questo sondaggio porta a chiederci se la resistenza della generazione Z possa mettere fine alla cultura americana delle mance.

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La generazione Z sarà anche la più avara, ma non è l’unica a soffrire di questo disagio. Oltre il 40% degli adulti statunitensi ha dichiarato a Bankrate di ritenere che le imprese dovrebbero pagare meglio i propri dipendenti, invece di fare affidamento sui clienti per sostenere la differenza con le mance. In generale, il 30% dei 2.437 adulti statunitensi intervistati ha dichiarato di ritenere che la cultura delle mance sia sfuggita al controllo. In particolare, il 33% dei boomers la pensa così, rispetto ad appena il 22% della Gen Z; nonostante ciò, i boomers riescono comunque a lasciare mance più regolarmente. Molti americani hanno definito il fenomeno della ‘stanchezza da mancia’ come il risultato della presenza di iPad con le opzioni di mancia che appaiono improvvisamente in ogni attività commerciale. L’aumento delle richieste di mance digitali, come quelle che si trovano su un tablet, ha persino scatenato un dibattito sulla ‘mancia per senso di colpa’, un fenomeno che avviene quando il cliente la lascia solo per obbligo, mentre la cassiera li guarda dritto negli occhi.

“Non ti darò la mancia solo perché hai girato l’iPad e io ho premuto un pulsante”, ha detto un utente in un video su TikTok. “Per me sono solo aziende che cercano di farla franca non pagando i loro dipendenti quanto meritano: hanno le risorse per pagare di più ma non vogliono farlo. Ti danno questa opzione, una pressione sociale a lasciare la mancia”. Questo malcontento potrebbe avere un costo elevato, ha scritto all’inizio di quest’anno Michael von Massow, professore associato di economia alimentare presso l’Università di Guelph in Canada. La ‘stanchezza da mancia’, ha detto, potrebbe creare un risentimento tale da indurre i clienti a smettere del tutto di lasciarla.

L’opzione ‘niente mancia’ però è molto lontana dall’essere socialmente accettata. Nella 19esima edizione del libro ‘Emily Post’s Etiquett’e, gli autori Lizzie Post e Daniel Post Senning istruiscono i consumatori a lasciare la mancia ai lavoratori dei servizi di tutti i tipi, compresi gli autisti di Uber, i baristi, i cassieri dei punti di asporto e i baristi, ma specificano che ogni persona ha la facoltà di decidere quanto lasciare di mancia, senza spiegare le proprie ragioni o sentirsi in colpa per aver selezionato l’opzione di denaro più bassa. “L’inflazione e il disagio economico generale sembrano rendere gli americani più avari nelle loro abitudini di mancia, eppure ci troviamo di fronte al numero più alto che mai di inviti a lasciare la mancia”, ha scritto nel rapporto Ted Rossman, analista senior del settore di Bankrate. “È una questione affascinante con poche risposte chiare. C’è però un’apparente certezza: le mance non sembrano destinate ad abbandonare la società americana in tempi brevi“.

L’articolo originale è su Fortune.com.

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