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Il Governo può tagliare le accise sulla benzina se trova 12 miliardi di euro l’anno

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La questione delle accise sulla benzina è tornata al centro del dibattito, suscitando polemiche e richieste di intervento da parte dei consumatori e dell’opposizione. Tuttavia, il governo sembra restare fermo nella sua posizione di non tagliare le accise, adducendo motivazioni economiche e priorità di bilancio.

Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato che un taglio delle accise sulla benzina costerebbe al governo ben 12 miliardi di euro all’anno. Secondo Urso, tali fondi sono stati utilizzati per altre finalità, come il taglio del cuneo fiscale, e saranno destinati nuovamente a questa causa nella prossima legge di bilancio. Questa posizione sembra contraddire le promesse fatte in campagna elettorale, quando la maggioranza aveva promesso di ridurre o eliminare tali tasse.

Nonostante il costo elevato della benzina, che rimane stabile da tre giorni secondo il Mimit, l’Agenzia delle Entrate, il governo rimane saldo nel suo intento di non abbassare le tasse sui carburanti. La benzina, pur mantenendo prezzi stabili, continua a essere piuttosto costosa, specialmente in autostrada.

La situazione ha portato molti automobilisti a pianificare strategie per risparmiare sul costo del carburante, come fare il pieno prima di entrare in autostrada in stazioni di servizio dove i prezzi sono più bassi. Le differenze di prezzo fra regioni e province rendono questa pratica ancora più vantaggiosa per gli automobilisti.

Adolfo Urso ha annunciato che il ministero dell’Economia sta preparando una manovra destinata al taglio strutturale del cuneo fiscale. L’obiettivo di questa manovra è sostenere le imprese e il lavoro, permettendo a chi ha redditi più bassi di avere un reddito dignitoso.

L’annuncio del governo di mantenere le accise stabili ha suscitato reazioni da parte di associazioni dei consumatori e dell’opposizione. Il Codacons ha presentato una denuncia contro il ministero dell’Economia e delle Finanze, accusandolo di appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio in relazione alle accise. Altroconsumo, d’altro canto, ha raccolto oltre 103mila firme in una petizione online per chiedere al governo di ripristinare lo sconto sulle accise e azzerare l’Iva sui carburanti, al fine di contrastare i rincari considerati “inaccettabili”.

La questione delle accise sulla benzina rimane quindi un tema caldo nel dibattito pubblico, con il governo che sostiene la sua posizione di non intervenire e le associazioni dei consumatori e l’opposizione che continuano a chiedere un taglio delle tasse per alleviare il carico economico sulle famiglie e gli automobilisti.

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