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Volo parabolico: l’esperienza ZeroGravity

Un volo parabolico per sperimentare l’assenza di gravità. È il metodo sempre più diffuso per provare l’ebrezza della Zero-Gravity senza essere astronauti, ed è l’esperienza che ha potuto vivere anche Giulia Cambone, studentessa universitaria de La Sapienza, vincitrice della Student challenge dell’NSE Expoforum 2022 con in palio  un volo parabolico su un Airbus A310 della Novaspace, azienda di Bordeaux che, grazie alla collaborazione con l’agenzia spaziale europea e il centro di studi spaziali francese (Cnes), propone voli di tipo scientifico ma anche la versione “discovery”, prettamente commerciale, che può arrivare a costare circa 60mila euro.

Il sogno nel cassetto

Giulia Cambone, che abbiamo raggiunto telefonicamente dopo l’esperienza del volo parabolico, ci ha raccontato di aver realizzato il suo sogno nel cassetto. “Penso – ha spiegato – che sia l’obiettivo più alto che si pone chi studia nel mio campo. Diventare un’astronauta? Chissà, per me loro sono una specie di eroi”, dice Giulia, che dopo il liceo scientifico ha frequentato la triennale di ingegneria aerospaziale a La Sapienza di Roma, salvo scoprire che “questo non aveva soddisfatto la mia sete di spazio e di universo, sono sempre stata interessata a processi fisici, e quindi ho frequentato la triennale di Fisica”. Al termine di questo percorso, Giulia ha scelto di tornare alla formazione aerospaziale, “e mi sono quindi iscritta alla magistrale di ingegneria”.  Partecipando alla challenge dell’NSE, che chiedeva agli studenti di proporre un paper scientifico che immaginasse soluzioni innovative per tematiche emergenti nell’ambito della New space economy, Giulia ha proposto una costellazione ibrida di satelliti – cubesats e nanosats – per l’Osservazione della Terra che sfrutta il volo in formazione posizionata in un’orbita terrestre bassa per monitorare vari aspetti del cambiamento climatico, “che fossero responsive a disastri naturali per interventi repentini, ma anche capaci di veriricarr i pattern di climate-change sul lungo periodo”. Le è stato assegnato il titolo di  next “game changer”, per aver proposto una soluzione sostenibile e integrata, che sfrutta appieno i dati e le tecnologie spaziali e terrestri.
E ha così staccato il suo biglietto per Bordeaux, dove ha realizzato un’esperienza che lei definisce “unica e molto formativa”.

Da destra: Giulia Cambone, Giuseppe Codispoti, Agenzia Spaziale Italiana, Cristina Maria Gogu, Fondazione E. Amaldi

Il Volo Parabolico

Con una salita ripida, con un angolo di 50 gradi e una velocità di 810 km/h, l’aereo sale a circa 6000 – 8500 metri dal suolo. È qui che avviene la magia: l’aereo entra in uno stato di caduta libera, creando un ambiente di assenza di gravità all’interno della cabina per circa 20-22 secondi. Durante il volo, di natura commerciale, l’aereo ha effettuato circa 15 parabole facendo sperimentare ai passeggeri la gravità lunare (0,16 g) e quella marziana (0,38 g).
I voli parabolici con finalità scientifiche, invece,  implicano manovre ripetute ben 31 volte. Per evitare turbolenze durante le parabole, i voli parabolici vengono effettuati sopra il mare, lontano dalle perturbazioni del terreno, al largo della costa francese, sia sopra l’Atlantico, tra la Gironda e la Bretagna, sia sopra il Mediterraneo.
Questi voli parabolici svolgono un ruolo cruciale per la preparazione delle missioni spaziali, sono strumenti preziosi per gli esperimenti scientifici, per l’addestramento degli astronauti e per permettere anche al pubblico di sperimentare la condizione di assenza di gravità.

Un’esperienza per tutti

La preparazione richiesta non è stata molto rigida, racconta ancora Giulia Cambone: “mi è stato chiesto un elettrocardiogramma ed un certificato medico. Ci è stato anche consigliato di fare attività fisica nel periodo precedente al volo, e lo staff di AirZeroG ha fornito poi un medicinale specifico per evitare mal di stomaco e nausea, ma non c’era bisogno di nulla di intensivo perché questo tipo di volo è aperto a tutti, basta godere di buona salute”.
Sul volo con Giulia c’erano infatti 40 passeggeri. Trattandosi di un volo commerciale, non sono stati proposti esperimenti, ma attività a scopo dimostrativo e ricreativo: “Prima del volo lo staff ci ha sottoposto ad un briefing per spiegare effetti di micro-gravità sul corpo, e ci sono state illustrate attività che avremmo svolto in volo, come lanciare palle soffici di gomma piuma. Nella fase di ascesa, con lievità 2G, la palletta diventa molto pesante già solo da muovere, e poi dovevamo passarcela in fase di ZeroG. Abbiamo anche fatto scoppiare dei palloncini d’acqua, e  potuto vedere come l’acqua restasse compatta, senza disperdersi come di solito accade ai liquidi sulla terra”.

Le conseguenze sul corpo umano

La curiosità e le competenze scientifiche della studentessa le hanno consentito di entrare poi più nel dettaglio, descrivendo l’esperienza:  “Prima della completa assenza di gravità, soprattutto nella fase di ascesa, si sperimenta una gravità pari a 1.8 quella terrestre. Se si affrontasse questa fase stando in piedi” spiega Cambone “il sangue sarebbe spinto verso le gambe, rischiando un abbassamento di pressione. Il corpo umano è in grado di sostenere l’accelerazione lungo l’asse zeta, cioè lungo il petto, quindi  è opportuno affrontare l’accelerazione stando distesi in modo che questa spinga verso il petto e non verso le gambe, ciò permette anche alle persone non addestrate di affrontare al meglio questa esperienza. E’ il motivo per cui vediamo gli astronauti quasi sdraiati, in fase di lancio, col sedile reclinato”.

Un momento del training pre-volo

 

Il volo parabolico sugli AirZeroG permette agli ospiti di affrontare la fase del volo in un’area con i sedili reclinati, per poi spostarsi nell’area antistante, libera e senza sedili. “Abbiamo fatto prima una parabola di gravità marziana,  pari ad un terzo di quella terrestre, e poi una lunare, quindi un sesto di quella terrestre – racconta ancora Cambone – e quando mi sono trovata nella situazione di gravità lunare, ho cercato di camminare e saltellare come nei video degli astronauti dell’Apollo durante l’allunaggio, ma mi sono trovata appiccicata al soffitto, non avuto la capacità di controllare la forza che imprimevo nel passo, ho dovuto poi controllare la forza del passo, per rimanere attaccata al suolo, è una bella presa di consapevolezza di come, abituati alla gravità terrestre, facciamo azioni senza pensarci”.

Spazio e meritocrazia

A Giulia Cambone abbiamo poi chiesto di dare un consiglio alle ragazze che vogliano intraprendere gli studi Stem. La sua risposta? “Consiglio di intraprenderli! Perché è un ambito che può spaventare parecchi, soprattutto chi non ha alle spalle un background solido di matematica e fisica, ma questi gap si possono colmare. Né deve scoraggiare il fatto che sia un ambiente maschile, perchè è un settore in cui il merito viene fuori, non bisogna essere brillanti ma costanti, avere pazienza con se stessi”. Giulia mette in guardia rispetto alle carriere folgoranti: “Si vede troppa cronaca di studenti brillanti che hanno chiuso il percorso in un battito di ciglia, quella non è la norma né l’eccellenza, ma l’eccezione”. Giulia, che ha 27 anni e ha concluso il suo percorso universitario un mese fa, sarà ora uno dei “joung graduate in Esa, nella stessa sezione in cui in passato avevo già fatto un tirocinio, sull’osservazione terrestre”.

Il programma di voli Zero G

Avviato da Jean-François Clervoy – astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea – ESA, e ora presidente del Consiglio di amministrazione di Novespace – il programma offre ai Paesi europei e alle loro agenzie spaziali l’accesso indipendente ai voli parabolici, in precedenza operati solo da Stati Uniti e Russia.
Filiale del Centre national d’études spatiales – CNES, Novespace è stata lanciata nel 1986 per promuovere la microgravità come strumento di ricerca scientifica. Con sede nell’area aeroportuale di Bordeaux-Mérignac, Novespace opera una trentina di voli parabolici all’anno, principalmente per le agenzie spaziali (tra cui Cnes, Esa, Dlr e Jaxa) nell’ambito dei loro programmi di ricerca scientifica e per gli appassionati di tutta Europa.

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