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Giovani occupati, in 19 anni ce ne sono 2,4 milioni in meno

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L’Italia sta affrontando una sfida significativa quando si tratta della sua forza lavoro. Gli ultimi dati rilasciati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) evidenziano chiaramente che il Paese sta invecchiando a causa del calo demografico. Nel mese di luglio 2023, il numero di occupati tra i 15 e i 34 anni è sceso a soli 5,3 milioni, rappresentando un calo di quasi 2,4 milioni di unità rispetto a luglio 2004, l’anno in cui iniziano le serie storiche.

Questo declino nella forza lavoro giovane è una tendenza preoccupante, con serie implicazioni per l’economia italiana. Nel frattempo, cresce in modo costante il numero di lavoratori over 50. Nel luglio 2023, c’erano 9,4 milioni di lavoratori in questa fascia d’età, rispetto ai 4,8 milioni di luglio 2004, un aumento di oltre 4,5 milioni di unità. Tra i 50 e i 64 anni, lavorano 8,667 milioni di persone, mentre ben 735 mila lavoratori hanno almeno 65 anni. Questi numeri indicano chiaramente un’inversione demografica nella forza lavoro italiana.

Un dato significativo è il tasso di occupazione tra i 50 e i 64 anni, che è aumentato in modo impressionante, passando dal 42,3% al 63,3%. Questo aumento è stato particolarmente marcato nell’ultimo anno, con un incremento di 1,3 punti percentuali. Gli occupati in questa fascia d’età sono cresciuti di 300 mila unità nell’ultimo anno, portando il totale da 8,36 a 8,66 milioni.

Tuttavia, se da un lato la forza lavoro anziana sta contribuendo in modo significativo all’occupazione complessiva, la composizione generale della forza lavoro è cambiata notevolmente. Questo è dovuto sia alla stretta all’accesso alla pensione sia al calo demografico che ha colpito le coorti più giovani. Questa transizione demografica ha ripercussioni dirette sulla capacità delle aziende di rinnovare il proprio personale e di rimanere competitive sul mercato.

Sebbene il tasso di occupazione complessivo tra i 15 e i 64 anni sia aumentato leggermente negli ultimi 19 anni, passando dal 57,7% al 61,3%, le fasce di età più giovani stanno vivendo una situazione critica. Tra i 15 e i 24 anni, il tasso di occupazione è sceso dal 28% al 20,6%, mentre tra i 25 e i 34 anni è passato dal 70,5% al 67,7%. Questo dimostra la sfida che i giovani affrontano nell’ingresso nel mercato del lavoro italiano, con opportunità di lavoro sempre più limitate.

Anche la fascia di età tra i 35 e i 49 anni ha sperimentato un calo degli occupati, passando da 9,8 milioni a quasi 8,76 milioni, con quasi 1,1 milioni di lavoratori in meno. Tuttavia, in questa fascia d’età, il tasso di occupazione è lievemente aumentato, passando dal 75,6% di luglio 2004 al 76,2% di luglio 2023.

L’Italia, per capirci, sta affrontando una sfida demografica che influisce direttamente sulla sua forza lavoro. L’invecchiamento della popolazione e il calo demografico stanno riducendo il numero di giovani che entrano nel mercato del lavoro, mentre il numero di lavoratori anziani continua a crescere. Questa tendenza presenta sfide significative per l’economia italiana e le aziende che cercano di rimanere competitive. Affrontare questi problemi richiederà politiche mirate per incentivare l’occupazione giovanile e garantire un equilibrio nella forza lavoro di tutte le fasce d’età.

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