GILEAD
Cerca
Close this search box.

La collezione di Freddie Mercury all’asta per 15,4 mln di dollari

Gilead

Il prezioso pianoforte di Freddie Mercury, con cui ha composto “Bohemian Rhapsody” e altre hit dei Queen, è stato venduto per oltre 2 mln di dollari mercoledì, quando una parte dell’enorme collezione di sgargianti costumi di scena, opere d’arte e testi originali del defunto cantante è stata venduta in un’asta che ha battuto ogni record.

Gli oggetti legati a “Bohemian Rhapsody”, il successo più duraturo della band, sono stati fra i più contesi: il testo scritto a mano della canzone è stato venduto per 1,4 mln di sterline (1,7 mln di dollari) e una spilla d’oro di Cartier con la scritta “Queen number 1”, regalata a ciascun membro della band dal loro manager dopo che la canzone aveva raggiunto la vetta delle classifiche, è stata battuta all’asta per 165mila sterline (208mila dollari). 

Sotheby’s ha dichiarato che un braccialetto a forma di serpente d’argento in stile vittoriano, indossato da Mercury con una tuta di raso color avorio in un video della canzone – molto prima dei tempi di MTV -, ha stabilito il record per il prezzo più alto mai pagato all’asta per un gioiello di proprietà di una rockstar. Il bracciale è stato venduto per 698.500 sterline (881.000 dollari), 100 volte il prezzo minimo stimato. L’oggetto ha battuto il record stabilito dal talismano in pelle e perline di John Lennon, venduto per 295.000 sterline (368.000 dollari) nel 2008. 

L’eclettica collezione di oggetti è stata accumulata da Mercury dopo che il glam rock dei Queen ha prodotto una valanga di successi che hanno permesso al cantante di realizzare il suo sogno di vivere una vita vittoriana “circondato da un disordine squisito”. L’amica intima di Mercury, Mary Austin, a cui Mercury lasciò la sua casa e i suoi beni quando morì di polmonite causata dall’AIDS nel 1991 a 45 anni, sta vendendo tutto: si tratta di più di 1.400 oggetti.

Solo 59 articoli di questo “disordine” sono stati venduti per 12,2 mln di sterline (15,4 mln di dollari). Hanno partecipato offerenti da 61 diversi Paesi, di persona, online e per telefono. Mercury scrisse “Easy come, easy go, will you let me go?” in “Bohemian Rhapsody”, e la risposta alla domanda da parte dei fan più facoltosi sembrava essere “no”, dato che hanno offerto enormi fortune per accaparrarsi un capo d’abbigliamento, premi e le bozze originali scritte a mano di classici come “Killer Queen” e “We Are the Champions“.

E a proposito di “We Are the Champions”, a seconda di come la si guardi, i vincitori della serata potrebbero essere considerati Sotheby’s, Mary Austin o gli enti di beneficenza a cui Austin ha promesso di donare una parte del ricavato; oppure ancora gli acquirenti che sono riusciti a mettere le mani su cimeli unici al mondo.  

Un uomo, ad esempio, ha alzato le mani sopra la testa in segno di vittoria e ha abbracciato la donna seduta accanto a lui dopo aver offerto 635.000 sterline (801.500 dollari) per la corona tempestata di strass e il mantello di pelliccia finta rossa che Mercury indossava sul palco alla fine di ogni spettacolo durante l’ultimo tour dei Queen nel 1986.

L’asta si è aperta con la vendita della porta del giardino della casa di Mercury, ricoperta di graffiti, che ha rapidamente superato la stima massima di 25.000 sterline (31.250 dollari) prevista prima della vendita, dando vita a una guerra al rialzo durata quasi venti minuti. La porta verde, ricoperta di messaggi d’amore dipinti a mano dai fan che si recavano in pellegrinaggio alla casa nella zona residenziale di Kensington, a Londra, è stata venduta per la straordinaria cifra di 412.750 sterline (521.000 dollari).

Tutti i proventi della vendita di un anello di onice e diamanti di Cartier regalato a Mercury dall’amico Elton John, venduto per 273mila sterline (344mila dollari), sono stati destinati all’associazione di beneficenza contro l’AIDS del cantante di “Rocket Man”. Le opere d’arte vendute all’asta comprendevano stampe di Pablo Picasso (190.500 sterline; 240mila dollari), Salvador Dalí (48.260 sterline; 60.900 dollari) e Marc Chagall (63.500; 80mila dollari), mobili antichi e numerose statuette di gatti.

Nell’ultimo mese, i fan di Mercury che non potevano permettersi spese del genere – o che volevano soltanto vedere le sue Adidas alte, le spille di diamanti o una giacca di paillettes – hanno potuto ammirare gratuitamente gli articoli nelle gallerie di Sotheby’s. Sono stati più di 140mila i visitatori da tutto il mondo che si sono messi in coda fuori dall’elegante casa d’aste per dare uno sguardo ai cimeli. 

La pubblicità di “Freddie Mercury: A World of his Own” ha fatto lievitare le offerte per le aste online iniziate il mese scorso e che si concluderanno la prossima settimana. Anche gli oggetti in vendita online che sembravano alla portata di alcuni acquirenti medi hanno superato le stime precedenti alla vendita. Una collezione di bacchette che una volta era stata valutata 40-60 sterline inglesi (50-75 dollari) ha ricevuto mercoledì un’offerta di 1.200 sterline (1.500 dollari).

Per uno degli oggetti più strani, un pettine per baffi in argento di Tiffany & Co, che ci si aspettava potesse costare dalle 400 alle 600 sterline (500-750 dollari), sono state offerte 35mila sterline (43.750 dollari). Il pianoforte a coda Yamaha su cui Mercury ha scritto alcuni dei più grandi successi dei Queen è stato uno dei pochi oggetti venduti a un prezzo inferiore a quello stimato, anche se è risultato alla fine quello pagato di più. Ci si aspettava che venisse venduto per 3 mln di sterline (3,75 mln di dollari), mentre è stato aggiudicato per 1,7 mln di sterline (2,2 mln di dollari). Sotheby’s ha dichiarato che si tratta del prezzo più alto mai pagato per il pianoforte di un compositore, ma non ha fornito informazioni sul record precedente.

Altri oggetti molto apprezzati dai fan sono state le bozze dei testi di “Somebody to Love” di Mercury (241mila sterline; 304.000 dollari), “Don’t Stop Me Now” e “We Are the Champions”, (questi ultimi due hanno raggiunto lo stesso prezzo finale: 317.500 sterline; 400.700 dollari).

Le bozze mostravano le canzoni al loro inizio, con “Bohemian Rhapsody” scritta su carta intestata della defunta British Midland Airways. In origine la canzone si chiamava “Mongolian Rhapsody”. La canzone termina con le parole: “Nothing really matters to me”, una frase che certamente non si applicava alla miriade di beni di Mercury.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.