I prezzi delle abitazioni salgono (a Milano comprare casa costa il 7% in più rispetto a un anno fa) ma rallentano, i mutui sono più onerosi e gli acquisti, da nove mesi, calano: per il terzo trimestre consecutivo sono scesi i volumi di compravendita degli immobili residenziali in Italia. Sono i dati contenuti nelle stime preliminari diffuse da Istat sul mercato delle abitazioni del nostro Paese.
Nel secondo trimestre 2023 l’indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, è aumentato del 2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% nei confronti dello stesso periodo del 2022 (era +1,0% nel primo trimestre 2023 e +5,2% del secondo trimestre del 2022).
Rallentano i prezzi delle nuove abitazioni
I dati Istat sui prezzi delle case sono divisi tra abitazioni nuove e già esistenti: i prezzi delle prime sono cresciuti dello 0,5% su base annua, un rallentamento consistente rispetto al trimestre precedente (era +5,3%). I prezzi delle abitazioni ‘esistenti’ invece salgono dello 0,8% (in accelerazione dallo 0,3% del primo trimestre).
Casa, crollano le compravendite
Anche se i prezzi rallentano rispetto al trimestre precedente, va segnalato un altro dato, che l’Istat include citando l’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate: nel secondo trimestre si è registrata una flessione dei volumi di compravendita del 16% in un anno. Nel trimestre precedente il calo era stato dell’8,3%. Siamo al terzo trimestre consecutivo in cui si comprano meno case rispetto a un anno prima.
L’aumento dei prezzi delle abitazioni si è verificato anche da trimestre a trimestre, e non solo anno su anno. In questo caso l’aumento è del 2% (una percentuale che riguarda abitazioni nuove ed esistenti).
Estraendo dalle stime Istat il tasso di variazione per l’intero 2023, si arriva a un +1,4% (+3,8% per le abitazioni nuove e +0,9% per quelle esistenti).
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Dal primo al secondo trimestre 2023 i prezzi sono cresciuti ovunque, secondo Istat, ma il dato cambia se si va a guardare il confronto annuale.
L’accelerazione dei prezzi delle case è più ampia al Nord-Ovest (da +2,0% a +2,5%) mentre rallenta nel Nord-Est (da +1,9% a +1,1%).
Nel Centro e nel Sud (Isole comprese), invece, si registra un segno meno: -0,7% e -1,5% (da +0,1% e -0,7% del trimestre precedente).
Ma la casa ha un costo più alto in tutte le grandi città (e quelle comprese nell’indice Ipab dell’istituto). Milano si conferma città dove trovare casa non è un affare semplice: nel capoluogo lobardo si registra un aumento dei prezzi delle case, su base annua, del 7,1%, in accelerazione rispetto al trimestre precedente (era +5,8%).
“L’incremento tendenziale è attribuibile in parte ai prezzi delle abitazioni esistenti (+6,0%), ma soprattutto a quelli delle abitazioni nuove (+12,3%) in lieve rallentamento rispetto al trimestre precedente (+13,1%)”, scrive l’Istat. “L’aumento a livello congiunturale è riconducibile a entrambe le componenti: i prezzi delle abitazioni nuove salgono del 2,2% e quelli delle abitazioni esistenti del 3,3%”.
Segue Torino (+4,1%, era +0,7% nel trimestre), mentre Roma fa segnare la crescita più contenuta, registrando un +0,6%, in decelerazione dal +1,9% del trimestre precedente.
Il mercato immobiliare italiano, secondo l’ultimo report di Scenari Immobiliari, sta tenendo a livello di fatturato: a fine anno supererà i 144 mld di euro, in controtendenza rispetto al resto d’Europa dove si registra un calo del fatturato nei Paesi più ricchi, come Germania, Francia, Inghilterra. Secondo i dati di Scenari Immobiliari, però, in Italia calerà il mercato relativo al solo residenziale, ma con prezzi in aumento.
