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La Roqqa, un nuovo sguardo sull’Argentario

Qualche anno fa, l’imprenditore svedese Conni Jonsson e la sua famiglia, alla ricerca di una residenza estiva in Italia, scoprono e si innamorano (come tanti prima di loro, a cominciare dai reali d’Olanda negli anni 60) del Monte Argentario e di Porto Ercole. Qui, come sanno tutti quelli che frequentano la destinazione toscana dai roaring eighties (quando ci si dava appuntamento al King’s di Cala Galera), nel 1984 chiudeva lo stabilimento di sardine Cirio, affacciato sulla piccola baia, per divenire un esempio non particolarmente apprezzabile di archeologia industriale.

Jonsson – che per inciso è il fondatore della società Qarlbo AB, con quartier generale a Stoccolma, specializzata in investimenti a lungo termine in vari settori, dall’intrattenimento all’ospitalità, dall’assistenza sanitaria all’immobiliare – decide nel 2017 di acquisire la fabbrica abbandonata a pochi passi dalle banchine di Porto Ercole, con l’idea di trasformarla in un resort di lusso e di investire sul territorio, attraverso la società controllata Erqole. Nel frattempo, si presenta un’ulteriore opportunità: quella di comprare il Don Pedro, storico albergo 3 stelle che guarda il porto dall’alto della sua posizione, all’ingresso del borgo vecchio, e di farne un rifugio contemporaneo raffinato ma décontracté che possa ridare slancio al turismo locale e allungare la stagione.

E così, lo scorso 14 agosto, ha inaugurato il nuovo La Roqqa, hotel 5 stelle con 55 camere e suite, affiliato Small Luxury Hotels of the World, a cui si aggiungono i due beach club recentemente riqualificati: Isolotto Beach Club e Riva del Marchese.

A prendersi cura degli ospiti, nella struttura e sulle spiagge, c’è un team di 160 persone, molte delle quali originarie del territorio e tornate in Italia convinte dalla bontà del progetto. In questo senso, a supporto delle attività di reclutamento e formazione, lo scorso anno Erqole aveva sottoscritto ‘Invest in Tuscany’, un protocollo d’intesa con la Regione Toscana e il Comune di Monte Argentario.

Non sembra dunque che qui ci siano i seri problemi di personale che stanno affliggendo un po’ ovunque il settore dell’ospitalità: “Cerchiamo di mettere al centro il benessere dei collaboratori, di capire le loro aspirazioni e di coinvolgerli creando un forte spirito di squadra: solo così i nostri ‘storyteller’ – ci spiega Flavio Bucciarelli, Ad di Erqole srl – possono trasmettere un senso di accoglienza autentica. Abbiamo fatto più di due mesi di formazione prima dell’apertura: ‘we hire for attitude, we train for skills’, ci piace dire. E diamo molta importanza al welfare aziendale, con un approccio da grande compagnia: per questo abbiamo acquistato il Tris hotel e residence sull’Aurelia così da avere a disposizione una staff house, che noi chiamiamo Qomunity House (la ‘q’ è sempre d’obbligo, ndr)”.

A dare inedita forma a La Roqqa è stato lo Studio Palomba Serafini, che ha firmato un progetto sofisticato e intelligente di ‘rigenerazione’ dello spazio, tra rigore nordico e design italiano anni ’60 e ’70, ed è riuscito a interpretare in modo originale il genius loci maremmano.

Il luogo che più sorprende è la terrazza, accogliente e coloratissima, da un lato immersa nella vegetazione del promontorio, dall’altro con una vista spettacolare su tutto il porto e Forte Filippo, fino alla spiaggia della Feniglia. Qui, al ristorante Scirocco, lo chef Francesco Ferretti propone una cucina equilibrata e comfort, di impronta toscana: da non perdere gli Spaghetti 8 pomodori (con tutte le varietà coltivate e raccolte nell’Orto Giusto), il Fusillone cacio e pepe, cozze e ricci di mare e il Brodetto dell’Argentario. La carta dei vini include solo referenze toscane, così come la bottigliera del cocktail bar, condotto dal bravo Giorgio Ferrarese, è unicamente nazionale: provate il signature Reno, con Montenegro, genziana Jacobelli, Vermouth bianco Winestillery e Italicus Rosolio di Bergamotto. Al rinnovato Isolotto Beach Club (ex Le Viste), un vero angolo di paradiso di sabbia, prato e scogli, raggiungibile con la navetta o con una passeggiata non troppo impegnativa, si possono assaggiare crudi, insalate e pescato alla griglia, accompagnati da una buona selezione di Champagne.

Ma le novità e gli investimenti per valorizzare il territorio, come detto, non finiscono qui: “Per il 2026 contiamo di completare il progetto di trasformazione della Ex-Cirio – prosegue Bucciarelli – che sarà firmato dall’architetto Marco Casamonti. Sarà una struttura nascosta e integrata nel paesaggio, con una quarantina di suite, un tetto-giardino, una Spa di mille metri quadrati e una piscina all’aperto. Avremo due strutture che si guarderanno dai lati opposti del porto e i nostri ospiti potranno liberamente usufruire dei servizi di entrambe, così come dei due beach club. Ma anche provare un’ulteriore e diversa esperienza: abbiamo infatti comprato la Fattoria La Capitana a Magliano, con 22 ettari di terreno e vigne su cui si producono Morellino di Scansano e olio. Anche qui proporremo un’idea inedita di ospitalità, coerente con la filosofia del gruppo ma rispettosa del luogo”.

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