I prezzi dei carburanti alle pompe italiane stanno vivendo un nuovo ribasso, con la benzina che si avvicina al minimo annuale registrato lo scorso maggio, e il gasolio che si posiziona al di sotto di 1,8 euro al litro. Secondo il ministero delle Imprese e del Made in Italy, il prezzo medio nazionale della benzina è di 1,81 euro al litro, raggiungendo il valore più basso dall’inizio dell’anno, appaiato a quanto registrato dal 17 al 19 maggio. Negli ultimi due mesi, il costo per litro della benzina è sceso di quasi 20 centesimi, mentre quello del gasolio ha registrato una diminuzione di circa 15 centesimi.
Il ministero, guidato da Adolfo Urso, attribuisce questo abbassamento dei prezzi all’esposizione del prezzo medio, che ha contribuito a contenere il margine di distribuzione. Urso sottolinea che i margini delle società petrolifere si sono ridotti di 9 centesimi rispetto all’anno precedente, confermando l’efficacia dell’esposizione dei prezzi medi. Il ministro ha riferito che il Consiglio di Stato è stato coinvolto, dopo che il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso delle sigle dei benzinai Fegica e Figisc contro l’esposizione dei cartelli.
Tuttavia, le opposizioni e alcune organizzazioni dei consumatori contestano l’efficacia di tali misure, sostenendo che i “cartelli” ministeriali non hanno giocato alcun ruolo nel ribasso dei prezzi. Al contrario, attribuiscono il calo alla diminuzione del prezzo del petrolio, passato dai 97 euro al barile di settembre ai circa 77 euro attuali.
Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, sottolinea l’importanza di condizionare il prezzo della benzina al costo di produzione, riducendo le anomalie e le discrepanze eccessive. Assoutenti propone che le società leader nel settore dei carburanti adottino parametri oggettivi e non speculativi per la formazione dei prezzi, dato che le oscillazioni del costo del petrolio negli ultimi 11 mesi hanno avuto un impatto marginale sul prezzo alla pompa, secondo Truzzi.
Il Codacons avverte che l’aumento della domanda durante il periodo natalizio potrebbe portare a un’alzata dei prezzi della benzina, una tendenza che nessun governo è stato in grado di contrastare, afferma l’organizzazione. A tale proposito, Unc suggerisce di migliorare l’efficacia dei “cartelli” attraverso un’applicazione mobile che indichi il distributore più conveniente nella zona circostante, un’opzione prevista nel decreto-legge del 14 gennaio 2023 ma che sembra essere caduta nel dimenticatoio, conclude Dona
