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Consiglio Europeo dell’Innovazione, riconfermato Francesco Profumo e nominata l’esperta Chiara Petrioli

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Sale a due il numero degli italiani che siedono nel Consiglio europeo dell’innovazione (Eic). Chiara Petrioli – docente di computer science e ingegneria all’Università La Sapienza di Roma –  è stata nominata fra i dieci nuovi esperti internazionali che entrano a far parte del board Eic e sarà in carica fino al dicembre 2025.

Il Comitato è stato istituito nel 2021 nell’ambito del programma Horizon Europe – a seguito di una fase pilota che è durata dal 2018 al 2020 – con una dotazione iniziale di 10 membri a cui si aggiungono i nuovi incaricati, annunciati direttamente dalla Commissione Europea.
Resta in carica  anche Francesco Profumo, eletto nel 2021 e confermato per il secondo mandato nel board che conta un totale di 20 esperti.

Guidato dall’olandese Michiel Scheffer, il Consiglio ha il compito di guidare la strategia e l’attuazione dell’Eic – il programma di innovazione più importante d’Europa con un bilancio di oltre 10 mld di euro – fornendo consulenza su strategia, programma di lavoro e portafogli tematici, e a cui la Commissione Europea può rivolgersi per indirizzi su questioni più ampie relative alla politica di innovazione.

I membri del Comitato, compreso il presidente, sono individuati sulla base di una open call pubblica di manifestazione di interesse e selezionati in base a criteri di competenza in materia di innovazione fra ricercatori di spicco, imprenditori, costruttori di ecosistemi ed esperti di innovazione, che nello svolgimento del loro ruolo agiscono a titolo personale, in base al mandato ricevuto che ha una durata di due anni, rinnovabile per due volte.

“A me è arrivata una comunicazione che mi notificava di essere stata selezionata fra oltre 400 profili”, ci ha raccontato Chiara Petrioli, che abbiamo raggiunto telefonicamente dopo la notizia della nomina, e ha aggiunto: “E’ un processo che si avvia per autocandidatura, ma è poi altamente selettivo e si basa sull’identificazione di proposte ed idee che possono avere un potenziale di cambiamento disruptive”.

Quando le abbiamo chiesto quale sarà ora il suo compito, nell’ambito dell’Eic, Chiara Petrioli ha risposto con entusiasmo condividendo la sua visione: “Sicuramente avremo tutti il compito di influenzare l’evoluzione del Comitato, definendo la predisposizione dei programmi per i prossimi anni. Si tratta di lavorare nella direzione di migliorare ulteriormente gli strumenti per sostenere il settore dell’innovazione, e questo vuol dire pensare ad un futuro diverso per l’Europa“. L’esperta usa poi una parola chiave per dare forma al suo pensiero, parla infatti di ambizione. “L’Europa deve avere l’ambizione di pensare al suo futuro in chiave diversa. Culturalmente in Italia siamo più orientati a immaginare il futuro ‘disegnato altrove’, ma io credo invece che noi potremo cominciare a costruire il futuro qui, in Europa”, cominciando a ragionare in termini di nuove strategie, che consentano la nascita di una economia diversa, basata sulla tecnologia. “Qui possiamo costruire un sistema economico che sia attrattivo per i finanziatori e ci consenta di attuare il buy-back di cervelli in fuga, che ci permetta di creare le condizioni per far nascere ‘unicorni’ anche qui da noi, non lasciando il primato alla Silicon Valley”.

Tanto entusiasmo e idee chiare servono per tracciare una nuova progettazione del percorso dell’innovazione in Europa, che apra anche alle nuove economie. La prima riunione del Comitato è in programma a Lovanio in Belgio il 10 e 11 gennaio 2024.

E la Commissione Europea ha già adottato il programma di lavoro dell’Eic che per l’anno prossimo porta opportunità di finanziamento di circa 1,2mld di euro. I fondi sono destinati alle Pmi e starup e finalizzati a finanziare scale-up e innovazioni nel campo del deep-tech, in ambiti quali AI , Space, materie prime critiche e quantum tech.
A questi si aggiungono altri 585 mld di euro del Fondo Eic, che saranno destinate ad aziende selezionate dall’Eic, e da cui ci si aspetta un ritorno di circa 2mld di euro di nuovi investimenti.

Fondi, idee ed entusiasmo. Ora lasciamo che l’ambizione di diventare i migliori guidi l’Europa verso il cambiamento.

 

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