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Il valore economico e sociale dell’acqua

La Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo è un’occasione per riflettere sull’importanza di questa risorsa per la vita sul pianeta. Il tema centrale è “dare un valore all’acqua”. Un invito a considerare la gravità delle sfide legate all’accesso all’acqua potabile e alla sua gestione sostenibile.

Al momento, 2,2 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso a un servizio idrico adeguato. Nonostante l’abbondanza di acqua sulla Terra, non tutti possono usufruire di questa risorsa vitale. La stragrande maggioranza dell’acqua del nostro pianeta è salata, e solo una piccola frazione di quella dolce è utilizzabile dall’uomo. Inoltre, l’accesso all’acqua non è distribuito in modo uniforme, creando disuguaglianze significative tra le persone e le comunità.

Per affrontare questa sfida esistenziale, sono necessari investimenti massicci in infrastrutture idriche, inclusi sistemi di trasporto e potabilizzazione, fognature e depurazione delle acque reflue. Tuttavia, garantire l’accesso fisico all’acqua non è sufficiente; è altrettanto importante assicurarsi che l’utilizzo e il trattamento dell’acqua rispettino i principi della sostenibilità ambientale. Ciò implica evitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse idriche e proteggere gli ecosistemi acquatici dall’inquinamento.

In questo numero della rivista, abbiamo riservato una sezione ampia e dettagliata all’acqua. Attraverso interviste, analisi e commenti, esploriamo le strategie per difendere e proteggere questa preziosa risorsa. Esaminiamo le sfide legate all’inquinamento idrico e discutiamo delle azioni necessarie per preservare la qualità dell’acqua.

L’Italia offre un esempio interessante di come la gestione dell’acqua possa essere influenzata da fattori politici, economici e sociali. I referendum sull’acqua del 2011 hanno scosso il Paese, ma hanno anche portato a riforme significative che hanno migliorato l’efficienza del servizio idrico. Ne sprechiamo sempre meno in quella che un tempo era una rete idrica nazionale colabrodo.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) prevede un investimento totale di oltre 4 mld di euro nella sfida legata alla fornitura di acqua potabile, alla riduzione delle perdite idriche e al potenziamento del sistema irriguo, oltre alla depurazione delle acque reflue per il loro riutilizzo in agricoltura e manifattura.

La metà di queste risorse serviranno a potenziare e completare le reti di distribuzione e di stoccaggio dell’acqua su tutto il territorio nazionale.

Questo intervento è cruciale per garantire un approvvigionamento costante di acqua nelle aree urbane e nelle grandi aree irrigue, soprattutto considerando le sempre più frequenti crisi idriche dovute ai cambiamenti climatici.

Per ridurre ulteriormente le perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, sono previsti investimenti massicci per la realizzazione di almeno 25mila chilometri di nuove reti, oltre alla digitalizzazione e al monitoraggio avanzato delle reti esistenti.

Per quanto riguarda il sistema irriguo nel settore agricolo, l’obiettivo è potenziare e modernizzare gli impianti esistenti per rendere più costante la disponibilità di acqua per l’irrigazione e aumentare la resilienza dell’agroecosistema ai cambiamenti climatici.

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