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Snam, ricavi a 3,87 mld e target confermati. Mar Rosso, in futuro possibili impatti sui prezzi

stefano venier snam gas

Ricavi in crescita del 16,8% a 3,87 miliardi di euro e un utile netto adjusted di gruppo da 1,168 miliardi (+0,4%). Snam chiude il 2023 con risultati che secondo il Ceo Stefano Venier (nella foto in evidenza, courtesy Snam) sono “solidi”, in un contesto globale “volatile e incerto” e mentre la società ha lavorato a “traguardi importanti” per la sicurezza energetica, come l’attivazione della nave rigassificatrice di Piombino.

Intanto gli eventi del Mar Rosso e del Medio Oriente non hanno provocato criticità per operazioni e investimenti: “Snam continuerà a monitorare le possibili conseguenze e gli effetti sulle attività del Gruppo”, si legge nella nota che accompagna i conti, in cui si precisa che però una crisi prolungata potrebbe influire sui prezzi del gas.

“Una eventuale, prolungata interruzione dei transiti di navi (es. navi GNL) dal canale di Suez nell’anno in corso potrebbe dar luogo a tensioni a livello internazionale, con il conseguente impatto sui prezzi dei beni energetici per i quali l’Italia, ed in generale l’Europa, sono fortemente dipendenti dalle importazioni estere”.

I numeri di Snam

Secondo Venier “i principali indicatori economici e finanziari registrano una performance positiva e sono migliorativi rispetto alla guidance”. Aumenta il margine operativo lordo a 2,4 mld (+8%), mentre diminuisce la domanda italiana di gas (-10%).

Aumenta intanto il debito, anche se meno rispetto alla guidance: si assesta a 15,27 miliardi. Erano 11,9 mld nel 2022.

Come previsto dal piano strategico al 2026, aumenta il dividendo: +2,5% a 0,2820 euro per azione.

Pubblicati i dati sui ricavi anche relativamente al rigassificatore di Piombino (+21 milioni di euro).

Gli investimenti e i terminali di Piombino e Ravenna

Nel 2023 crescono del 13,9% gli investimenti, a 2,19 miliardi. Secondo Snam, gli investimenti sono per il 61% e il 29% allineati rispettivamente ai Sustainable Development Goals e alla Tassonomia Europea.

Di questi, 1,7 sono investimenti tecnici, che aumentano del +31,3% (423 mln) rispetto al 2022. Snam sottolinea in particolare gli interventi di adeguamento dei terminali di Ravenna e Piombino (dove c’è la Golar Tundra). Gli investimenti tecnici si riferiscono prima di tutto al settore trasporto (1.139 milioni di euro), poi alla rigassificazione (256 milioni di euro) e allo stoccaggio (225 milioni di euro).

Alla totalità degli investimenti, che includono 331 milioni di euro per l’acquisto della FSRU BW Singapore per Ravenna, si aggiungono 410 milioni di euro relativi all’acquisizione del 49,9% di SeaCorridor (la partnership con Eni per i corridoi con l’Algeria).

Tra gli investimenti futuri ci sono quelli sulla dorsale adriatica, la FSRU di Ravenna e l’ampliamento delle reti di stazioni a GNL-bio GNL (“in prospettiva a idrogeno”, dice Snam). Parte degli investimenti, attraverso la piattaforma dedicata alla transizione, sono dedicati proprio a idrogeno e biometano. Previsto poi l’avvio del progetto per la dorsale dell’idrogeno italiana ed europea (SoutH2 Corridor) e lo sviluppo dell’infrastruttura per la CCS. Sulle tecnologie di Carbon capture and storage per lo stoccaggio della CO2 Eni e Snam puntano molto, e il progetto di Ravenna è in fase pilota.

Snam, le previsioni 2024

Quest’anno il gigante del trasporto e stoccaggio di gas naturale ha confermato i suoi obiettivi: gli investimenti saranno pari a 2,9 miliardi di euro. Il margine operativo lordo dovrà essere da 2,7 miliardi, l’utile netto adjusted da 1,18 miliardi e il debito netto da 17,6 miliardi.

Secondo quanto dichiarato da Venier commentando i risultati, le trattative per l’acquisto di Edison stoccaggio sono nella fase di due diligence, con le attività previste che dovrebbero concludersi “entro fine giugno”.

Edison, trattativa con Snam per la cessione delle attività di stoccaggio di gas

Il ruolo della transizione

“Anche i risultati sul fronte della riduzione delle emissioni e della finanza sostenibile sono oltre le attese e in anticipo sugli obiettivi”, spiega Venier. “Proseguiamo ad implementare la nostra ambizione strategica volta a rafforzare la sicurezza energetica del Paese e a dotarlo di un’infrastruttura multi-molecola capace di accelerarne il percorso di transizione energetica, attraverso il piano di investimenti più ambizioso della storia recente di Snam”.

Intanto i numeri della transizione aumentano anche a livello di bilancio: crescono i ricavi dei business della transizione energetica (+410 milioni di euro; +59%), “principalmente per lo sviluppo dell’efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale”, fa sapere Snam.

Intanto sulle infrastrutture gas si è registrata una crescita dei ricavi regolati (+170 milioni di euro; +6,7%) e una riduzione dei ricavi non regolati (-22 mln di euro; -21,8%), principalmente a fronte dei minori effetti positivi one-off rispetto al 2022.

Nella guidance per l’anno in corso, alla transizione andranno 200 mln di investimenti (dopo i 127 del 2023). Alle infrastrutture 2,7 mld.

Si conferma il ruolo dell’efficienza energetica anche analizzando i margini del business ‘transizione energetica’. Per la transizione c’è un +36 mln di euro, di cui 29 mln (+76%) da efficienza energetica.

Renovit, la piattaforma avviata da Snam insieme a Cdp Equity per promuovere l’efficienza energetica di aziende condomini, terziario e Pa, ha acquisito commesse per 500 mln di euro nel 2023 e ordini totali da 1,2 mld.

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