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Accenture ha un nuovo Ceo: Julie Sweet

julie sweet accenture

Di Alan Murray – Accenture ha nominato Julie Sweet come nuovo chief executive officer, in sostituzione del CEO ad interim David Rowland, che ha preso il ruolo dopo la morte di Pierre Nanterme a gennaio. Rowland diventerà presidente esecutivo.

Sweet è attualmente Ceo per il Nord America, che è il più grande mercato dell’azienda. In quella posizione ha svolto un ruolo fondamentale nel trasformare la società di consulenza in una potenza nel campo della trasformazione digitale delle più grandi aziende del mondo. Accenture ora serve 92 delle aziende Fortune 100 e tre quarti di quelle Fortune 500.

“Abbiamo costruito Accenture per renderlo un motore di innovazione continua per noi stessi e per i nostri clienti”, ha dichiarato Sweet in un’intervista a Fortune. La storia della trasformazione della società è impressionante: oggi il 60% del suo business è focalizzato sulle tecnologie digitali e cloud, rispetto a meno del 10% di un decennio fa. È quel record di innovazione interna, afferma, che gli consente di consigliare efficacemente altre aziende sui loro percorsi di innovazione. Tra le altre cose, Sweet ha promosso la creazione di una rete di 11 “hub di innovazione” in tutti gli Stati Uniti, dove “portiamo l’innovazione alle porte dei nostri clienti”.

Accenture è diventata un gigante nell’ultimo decennio, con un fatturato globale di oltre 40 mld di dollari e quasi 500mila impiegati. Di conseguenza, è diventato un enorme serbatoio di giovani talenti, assumendone fino a 90mila in un anno. Sweet ha anche assunto un ruolo più ampio dello sforzo commerciale, andando ad affrontare, negli Usa, il tema della mancanza delle competenze, con l’obiettivo di creare una sorta di apprendistato nazionale. “Pensiamo a noi stessi come se avessimo l’obbligo di guidare le comunità in cui lavoriamo e viviamo, e di aiutare le aziende a prepararsi per il futuro del lavoro”.

A 51 anni, Sweet potrebbe avere l’opportunità di guidare l’azienda per almeno il prossimo decennio. Alla domanda su come la società potrebbe cambiare nel corso di quel decennio, ha detto: “è quasi impossibile prevedere cosa succederà in 10 anni. L’importante è costruire un’azienda per essere in grado di cogliere le opportunità”.

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