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Tesla non accetterà più i Bitcoin come pagamento per le sue auto

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Tesla non accetterà più i Bitcoin come pagamento per le sue auto, perché al momento sono troppo inquinanti. L’annuncio l’ha dato direttamente il leader dell’azienda di auto elettriche, Elon Musk, come al solito attraverso Twitter. Un post che in una sola notte ha fatto perdere fino al 20% alla valutazione del Bitcoin.

Il crollo della valutazione

Prima dell’annuncio infatti la valutazione della criptomoneta era di 54.700 dollari. Dopo il tweet (all’una di notte, in Italia) è scesa a 51.500 dollari, segnando un meno 8%. Poi a 45mila dollari (-20%), per poi risalire lentamente sopra i 50mila, segnando un meno 11%. Nel 2021 Tesla ha acquistato criptovalute per un valore di 1,5 miliardi di dollari, per poi venderne una parte per 270 milioni di dollari.

Al di là delle considerazioni sulla volatilità del Bitcoin, e alla sua vulnerabilità nei confronti delle dichiarazioni dei suoi investitori più famosi, come Musk, la decisione del patron di Tesla e SpaceX potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro stesso del Bitcoin, visto che riguarda il procedimento con cui viene creato, il mining, molto dispendioso energeticamente (o, per essere più precisi, il meccanismo del PoW, Proof of work).

 

Le preoccupazioni di Musk sul mining

È stato calcolato che i procedimenti informatici che portano alla nascita dei Bitcoin abbiano portato la sua piattaforma a consumare come intere nazioni industrializzate, come Argentina, Grecia o Paesi Bassi: al momento, secondo i dati del Global Cryptoasset Benchmarking Study dell’Università di Cambridge, sono stati raggiunti consumi da 121 TWh l’anno.

Il processo del mining dipende anche da impianti alimentati da energia rinnovabile, ma in larga misura anche dall’energia dei combustibili fossili e, in particolare, dal carbone a buon mercato e abbondante nella Cina occidentale.

C’è anche dibattito sul fatto che i consumi relativi alle criptovalute possano diventare sostenibili, addirittura favorendo l’uso di energie rinnovabili.

La speranza sembra quella anche per il capo di Tesla. Infatti, scrive Musk, anche se Tesla non venderà i suoi Bitcoin, punterà su altre cripto che usano meno dell’1% dell’energia che usa Bitcoin per le sue operazioni. E comunque tornerà a considerare i Bitcoin quando il ‘mining’ sarà diventato più sostenibile.

 

Ecco la dichiarazione completa di Musk: “Tesla ha sospeso la possibilità di acquistare veicoli tramite Bitcoin. Siamo preoccupati per il rapido aumento dell’uso di combustibili fossili per l’estrazione e le transazioni di Bitcoin, in particolare il carbone, che ha le peggiori emissioni di qualsiasi combustibile. Le criptovalute sono una buona idea per molti motivi e crediamo che abbiano un futuro promettente, ma questo non può andare a discapito dell’ambiente. Tesla non venderà nessun Bitcoin e intendiamo usarli per le transazioni appena il mining passerà ad essere più sostenibile energeticamente. Stiamo ache considerando altre criptomonete che usano meno dell’1% dell’energia che usa il Bitcoin per ogni transazione”.
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