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Istat, c’è una “crescita sostenuta” del Pil. Ad agosto sale l’inflazione

Il Pil dell’Italia cresce e lo fa in maniera “sostenuta”. A certificare il nuovo balzo positivo del nostro Prodotto interno lordo è l’Istat che nei dati definitivi sul secondo trimestre registra un rialzo del 2,7% rispetto ai primi tre mesi dell’anno e del 17,3% rispetto allo stesso periodo del 2020 che però aveva pesantemente risentito del lockdown. Dati che confermano quelli diffusi ieri per l’area Ocse, che vedevano l’Italia tra i Paesi con maggior crescita nel G7, seconda solo al Regno Unito. In aumento, spiega poi l’istituto, anche l’inflazione: ad agosto l’indice dei prezzi sale dello 0,5% su luglio e del 2,1% sull’anno. E’ il dato più alto da gennaio 2013 quando si registrò una crescita del 2,2%.

Per quanto riguarda il Pil la variazione acquisita per il 2021 è pari a +4,7 per cento, dunque leggermente più bassa della stima preliminare che era di 4,8% . La ripresa, spiega l’Istat, “riflette un aumento marcato del valore aggiunto sia nell’industria, sia nel terziario”. Secondo i dati diffusi, infatti, nel secondo trimestre, si registrano andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto dell’1,2% nell’industria in senso stretto, del 3,2% nelle costruzioni, dell’8,3% nel commercio, riparazione di veicoli, trasporto, magazzinaggio, alloggio e ristorazione, del 2,6% nei servizi di informazione e comunicazioni, del 2,4% nelle attività immobiliari e del 7,7% nelle attività artistiche, di intrattenimento e negli altri servizi. Per contro, il valore aggiunto nelle attività finanziarie e assicurative diminuisce dello 0,1%, nelle attività professionali dell’1% e nell’amministrazione pubblica, difesa, istruzione e sanità dello 0,3%. Infine, risulta stazionario il valore aggiunto in agricoltura silvicoltura e pesca.

Ma ad accelerare è anche l’inflazione. Secondo le stime preliminari, nel mese di agosto 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e del 2,1% su base annua (da +1,9% del mese precedente). La crescita tendenziale dell’inflazione si deve prevalentemente a quella dei prezzi dei beni energetici (da +18,6% di luglio a +19,8%) . Contribuiscono , ma in misura minore, i prezzi degli alimentari lavorati (che passan da +0,2% a +0,8%) e quelli degli alimentari non lavorati (che invertono la tendenza da -0,2% a +0,8%).

 

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