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Onda verde e civica, il progetto ecologista per le europee

Sfruttare l’onda verde europea che si è consolidata in varie forme come secondo partito in Germania, al governo in Islanda, e con forza in altri Paesi europei, per portare anche in Italia, in vista delle elezioni europee, una opzione distintamente ecologista, civica, federalista. È l’obiettivo del progetto ‘Onda verde e civica’, sostenuto dai Verdi italiani, ma anche da Italia in Comune del sindaco di Parma, ex M5s, Federico Pizzarotti. Un gruppo di personalità dello spettacolo, della cultura, del giornalismo, dell’università, ha lanciato un appello, sul sito ondaverdecivica.it, sotto lo slogan ‘Non c’è un pianeta B’, ora firmato da più di 2000 persone.

Come si legge nell’appello, serve una proposta politica “che metta al centro azioni globali contro il cambiamento climatico e per la transizione ecologica, la giustizia sociale e il lavoro, che dia spazio e valore alla diversità e ai diritti, alla parola, al ruolo sociale e alla dignità personale delle donne”. Secondo quanto scritto dai Verdi “è molto chiaro, non solo a noi, che il cambiamento potrà avvenire solo se i governi e la società tutta sapranno raccogliere le opportunità offerte dalle tecnologie digitali, dalla finanza etica, dai lavori green, dalla riprogettazione dei modelli di consumo, dalla tutela del territorio e dei beni culturali, dalla salvaguardia della biodiversità. La ripresa dopo la grande crisi si realizzerà con il Green New Deal, che deve coinvolgere le comunità locali”.

Le origini dell’appello partono da una “necessità che riempie le piazze, che parte dalle associazioni, dai movimenti civici e delle municipalità e diventa un movimento globale che chiede risposte concrete ai problemi quotidiani, e progetti duraturi per un futuro sostenibile. Un bisogno che riguarda anche tante persone non impegnate politicamente perché non si riconoscono in nessuna forza politica attuale, ma sono madri, padri, giovani e anziani”.

Da questa domanda, si legge nel sito, “ha preso forma un’onda green in Europa, con una straordinaria avanzata dell’opzione politica ecologista che si è consolidata come secondo partito in Germania, al governo in Islanda, e forte in Svezia, Belgio Olanda, con un forte protagonismo femminile che è arrivato anche in Italia allargandosi a macchia d’olio. Per fortuna c’è chi ha capito che senza un’inversione delle politiche energetiche, industriali, agricole, della mobilità e del territorio, verso la sostenibilità, la riduzione delle emissioni di CO2 e l’economia circolare, il sistema, il lavoro e l’ambiente sono destinati a collassare in pochi anni cancellando ogni prospettiva di futuro alle nuove generazioni. Un dato su cui la comunità scientifica è unanime”.

“Pensiamo sia un gran bene che così tante e tanti esponenti del mondo dello spettacolo, della cultura e del mondo accademico-scientifico abbiano firmato l’appello, che alle prossime elezioni europee porti avanti l’idea di un’Europa al centro, ma diversa, che possa offrire risposte e strumenti efficaci di protezione, sicurezza e riscatto di fronte al disagio vissuto da questa comunità. Persone che si rendono conto che ‘Non c’è un pianeta B’ e ritengono doveroso attivarsi per realizzare la transizione ecologica. Crediamo profondamente che gli ecologisti e i movimenti civici abbiano la credibilità, la storia e la competenza per realizzare il rilancio dell’Italia in Europa. È il momento di far crescere l’onda verde europea, perché diventi patrimonio di tutti noi, per un progetto civico ed ecologista, contro i populismi e i sovranismi, per una società giusta e aperta. Per tutti questi motivi aderiamo formalmente all’appello”, hanno detto i co-portavoce Elena Grandi e Matteo Badiali, Angelo Bonelli e Luana Zanella dei Verdi.

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