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Zuckerberg difende Libra: Trump e dem contro la moneta di Facebook

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Di Serena Di Ronza – Libra è “un’alternativa efficiente, a basso costo e sicura”, è uno “strumento di pagamento e non di investimento”: la criptovaluta non vuole sostituire le valute ‘tradizionali’, non “interferirà con la politica monetaria” e punta a prevenire il “riciclaggio di denaro”. Ma soprattutto non sarà lanciata fino a quanto i timori delle autorità non saranno risolti. Facebook difende davanti al Congresso americano la sua valuta digitale, il cui annuncio ha avuto come ‘merito’ quello di unire Donald Trump e i democratici nel criticare l’ultima nata in casa Mark Zuckerberg.

In uno strano e inusuale fronte comune, sia il presidente sia i democratici non risparmiano critiche alla nuova iniziativa di Facebook, che sarà uno dei temi al centro del G7 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali. Affilando le armi, i democratici lavorano a un provvedimento che vieta al social media e a tutti i big della Silicon Valley di emettere criptovalute e di offrire servizi finanziari e bancari. Una stretta che, se approvata, sarebbe pesante ma che secondo molti in Congresso è necessaria per far fronte all'”arroganza” di Facebook, che si è dimostrata incurante sul fronte delle violazioni della privacy di milioni di suoi persone. L’ipotesi di un divieto a Libra pesa sui titoli Facebook, che arrivano a perdere a Wall Street fino all’1,00%.

Un calo che segue il balzo dei giorni scorsi per il via libera della Federal Trade Commission a una sanzione da 5 miliardi di dollari nei confronti della società per lo scandalo di Cambridge Analytica. Una multa pesante che comunque ha arricchito Zuckerberg di un miliardo di dollari grazie alla volata dei titoli. Davanti al Congresso Facebook difende con “umiltà” Libra e si dice “orgogliosa” del fatto che un simile “sforzo sia iniziato proprio qui negli Stati Uniti. Ritengo che se non sarà l’America a guidare l’innovazione sul fronte delle valute digitali e dei pagamenti lo faranno altri. Se non agiamo potremmo presto vedere una criptovaluta controllata da altri con valori decisamente diversi rispetto ai nostri” afferma David Marcus, il manager del social network che è alla guida di Libra.

Dicendosi d’accordo con il presidente della Fed Jerome Powell, che ha parlato di un esame meticoloso e paziente per Libra, Marcus ribadisce quale secondo Facebook è l’obiettivo della criptovaluta, ovvero “l’emancipazione economica. Abbiamo fatto molto per la democratizzazione di comunicazioni gratuite e illimitate fra miliardi di persone. Vogliamo aiutare a fare lo stesso per la valuta digitale e i servizi finanziari”. Una visione che, secondo gli osservatori e i critici, si scontra però con il vero ‘obiettivo’ di Facebook, quello di monetizzare Libra. La società cerca, con Marcus, di rispedire le critiche al mittente: Facebook non trarrà almeno nell’immediato alcun profitto da Libra e soprattutto la società è solo uno degli attori nel consorzio di società che gestirà il lancio della criptovaluta. Rassicurazioni che non sembrano al momento avere grande effetto.

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