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La settimana, storie e analisi: l’azzardo di Atlantia

autostrade atlantia

Notizie, approfondimenti e commenti della newsletter di questa settimana (ci si registra qui): l’azzardo di Atlantia; il “bello” come dovere morale; cosa diventerà TikTok; come trasformare un ‘rottame’ in auto elettrica; il meccanismo inceppato del riciclo.

 

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L’opinione

Di Fabio Insenga

 

 

Quando cambiano le carte sul tavolo, c’è sempre più di un motivo che spinge a farlo. Quando succede in un dossier spinoso come quello Autostrade, e dopo un accordo faticosamente raggiunto a valle di un negoziato teso, l’analisi non si può fermare solo all’evidenza dei fatti. Ma è da qui che bisogna partire. Le decisioni assunte dal cda di Atlantia, comunicate in una lettera a Palazzo Chigi, al Mef e al Mit e per conoscenza a Cassa Depositi e Prestiti, cancellano gli impegni presi dalla stessa Atlantia e da Aspi il 14 luglio scorso. Prima si ragionava su un meccanismo con una scissione proporzionale, un aumento di capitale riservato a Cdp e l’ingresso di nuovi soci, con risorse da riservare agli investimenti e al ripianamento del debito, e una successiva quotazione. Ora, due diverse proposte che prevedono da una parte un processo di vendita competitivo, al quale Cdp potrà partecipare, oppure un processo di scissione con la creazione di una società da quotare creando una public company. Cosa è successo in poco più di quindici giorni? Evidentemente, abbastanza per cambiare improvvisamente rotta quando le discussioni per arrivare all’implementazione dell’accordo erano in corso, seppur complicate da punti di vista e interessi contrapposti.

 

 

Trovate qui l’opinione integrale.

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Le altre storie della settimana

 

Imprese
“Per l’Italia il bello è un dovere morale”

Stavano crescendo tanto ma si sono dovuti fermare. Come per tutto il resto del mondo o quasi, il mese di marzo è arrivato come una scure che ha bloccato idee, vendite, nuove aperture già programmate. Ma loro hanno utilizzato il lockdown per ridisegnare strategie e pensare a nuovi orizzonti. E sono ripartiti alla grande: “Già pensavamo a come fare per smaltire tutte quelle scarpe estive rimaste invendute. E invece le abbiamo quasi finite. A giugno 2020 abbiamo segnato lo stesso livello di fatturato del 2019 e non era scontato, in un settore estremamente in crisi” raccontano a Fortune Italia Enrico Casati, 32 anni, e Jacopo Sebastio, 38, entrambi di Milano, founder di Velasca, l’azienda che vende online le scarpe da uomo fatte a mano dagli artigiani marchigiani.

 

Tech
Ecco come potrebbe diventare la TikTok targata Microsoft

Se siete rimasti perplessi dalla possibilità che un gigante della tecnologia come Microsoft acquisti l’app di condivisione di video preferita dai giovanissimi, TikTok, non siete i soli. Dopotutto, Microsoft fa la maggior parte dei suoi soldi dalla vendita dei software Office e del cloud computing di Azure ai clienti aziendali. I suoi prodotti enterprise sono ben lontani da un’app conosciuta per brevi video di persone che ballano. Tuttavia, Microsoft sta spingendo per negoziare un accordo per le operazioni statunitensi di TikTok prima del 15 settembre, data in cui il presidente Trump ha dichiarato che avrebbe vietato TikTok negli Stati Uniti: sostiene che l’app, di proprietà della società cinese ByteDance, è una minaccia alla sicurezza nazionale.

 

Motori
Da ‘rottame’ ad auto elettrica: come funziona il retrofit

 

 

Auto vecchia, tecnologia nuova. La Cinquecento di qualche anno fa parcheggiata in garage o il grazioso pulmino vintage Volkswagen possono diventare gemelli, o quasi, delle auto di nuova generazione. Come? Con un’alimentazione a batteria. In pochi lo sanno perché è un mercato ancora di nicchia, ma in Italia da qualche anno esiste la possibilità di restaurare auto, furgoncini o autobus destinati alla rottamazione e convertirli in mezzi elettrici. Non è fantascienza: tecnicamente si chiama retrofit elettrico dei veicoli e in pratica consiste nel dotare i ferrivecchi di nuove tecnologie per ridar loro vita.

 

 

Ambiente
Riciclo vizioso: viaggio nella crisi globale della plastica

Il riciclo della plastica conta su un sempre maggiore sostegno da parte dei consumatori: mettere contenitori di yogurt e bottiglie di succo nel cestino giusto è un atto di fede ecologico comune a milioni di famiglie. Ma la fede non basta. La marea di nuovi prodotti di plastica che ogni anno entra nel flusso del riciclo ha sempre più probabilità di esserne immediatamente espulsa, vittima di un sistema inceppato. Molti dei prodotti che i consumatori credono essere ‘riciclabili’ (come pubblicizzano le aziende), in realtà non lo sono, per ragioni puramente economiche.

 

Notizie Adnkronos:

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