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La settimana, storie e analisi: la verità di Arcuri

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Notizie, approfondimenti e commenti della newsletter di questa settimana (ci si registra qui): la verità di Arcuri; un nuovo diritto umano; Cristiano ronaldo e LeBron James; il futuro di Eni; la multa a Google per la pubblicità al casinò.

 

L’11 novembre, per il ciclo di iniziative ‘Ricostruzione’, dedichiamo un nuovo appuntamento virtuale all’healthcare. Dopo aver affrontato il tema della riorganizzazione degli ospedali che sta avvenendo con l’emergenza, discuteremo di quello relativo agli investimenti necessari in tecnologie sanitarie innovative.

 

 

L’opinione

Di Fabio Insenga

Domenico Arcuri è il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19. Ruolo ingrato, il suo. L’impegno che si è assunto è gravoso. Le parole che usa oggi hanno un peso e vanno ascoltate. Ma non possono cancellare tutte le responsabilità, sue e non solo sue, per quello che non è stato fatto per preparare la seconda ondata dell’epidemia del Coronavirus.

Nel passaggio finale delle sue dichiarazioni, ci sono molte delle contraddizioni e delle domande che non trovano risposta rispetto a quello che sta accadendo. “Siamo in un dramma, non è il momento delle polemiche. E’ il momento di dire la verità agli italiani e basta“. Vero, da sottoscrivere parola per parola. Ma la verità non è solo quella che racconta lui. È, quanto meno, una parte della verità. Una mezza verità.

Trovate qui l’opinione integrale.

[email protected]

 

 

Le altre storie della settimana

 

Tech
In Europa si vuole rendere Internet un diritto umano universale

 

La pandemia, il lockdown, lo hanno reso tangibile. L’accesso a internet non può essere considerato come un bene di lusso, ma deve essere considerato servizio essenziale, bene pubblico, diritto fondamentale dell’umanità. Come l’accesso all’acqua potabile, come il diritto alla sanità e all’istruzione. Quando tutto il mondo si è ritrovato rinchiuso per bloccare il contagio, quel gradino che separava chi ha una connessione internet, un computer, delle competenze digitali, e chi invece è ancora sconnesso, è diventato una voragine. Anche per questo David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, ha promosso un dibattito intitolato “Accesso a Internet: un nuovo diritto umano”, nel ciclo di incontri “Idee per un nuovo mondo”, chiamando in causa Sir Tim Berners-Lee, l’inventore del World wide web, oltre a Ursula Von der Leyen, Romano Prodi e Simona Levi.

 

 

Sport
Coronavirus, perché Cristiano Ronaldo non è Lebron James

 

Non è uno scivolone. Non uno sfogo, neppure l’insoddisfazione del campione che manca alla sfida con Leo Messi, la sua nemesi, il suo nemico sportivo da oltre dieci anni. Cristiano Ronaldo, il re dei social, 241 milioni di follower tra le varie piattaforme digitali, secondo il recente studio di IQUII Sport. Un magnete per gli sponsor, un riferimento per la comunità digitale che va dall’adolescenza ai 50enni. Insomma, uno che conta, che sposta, che incide. Il suo post sui tamponi (“I tamponi? Una buffonata…”) piazzato su Instagram (e dopo scomparso) non è stato casuale.

 

Energia
Eni e la ‘resilienza’ della trasformazione energetica

 

“La massima produzione di petrolio a livello mondiale per alcune agenzie e per alcune società dovrebbe essere nel 2030”. La produzione massima di Eni, invece, “sarà al 2025. Dopo inizierà una stabilizzazione con una decrescita della produzione del petrolio dal 2030 molto più marcata, per poi diventare praticamente dei produttori solo di gas che utilizzeremo per accompagnare al decarbonizzazione”. Alle prese con un presente particolarmente complicato (dalla crisi del Covid, dal calo dei prezzi del petrolio, da una trasformazione energetica sempre più urgente, da un bilancio in rosso) l’ad di Eni, Claudio Descalzi, ha delineato così il futuro del gigante petrolifero, durante un’audizione in Commissione Affari esteri, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle dinamiche del commercio internazionale e interesse nazionale.

 

Tech
Google multata, fuori legge la pubblicità al casinò

 

La multa a Google è pari al doppio del minimo, 100.000 euro, per avere dato spazio ad una pubblicità che rinviava al sito SublimeCasino, una piattaforma di giochi e scommesse on line in lingua francese. Una pubblicità oggi vietata dalla legge fortemente voluta e ottenuta due anni fa dall’allora ministro dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, ora agli Esteri, e che nei giorni scorsi hanno trovato la prima applicazione con la decisione dell’Autorità per le garanzie delle comunicazioni.

 

 

Notizie Adnkronos:

– Assiteca, assemblea soci approva bilancio e via libera a nuovo cda

 

– Pirelli, automobilisti italiani sempre più attenti a pneumatici invernali e all season

 

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