NF24
Cerca
Close this search box.

Intesa-Ubi, Messina: un leader europeo da 6 mld di utile

Carlo Messina Businessperson of the year

“L’operazione che annunciamo apre un nuovo capitolo della storia di questo Gruppo: vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario – Intesa Sanpaolo e Ubi Banca – per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva”. A illustrare il disegno dietro l’offerta totalitaria di scambio su Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo è proprio il Ceo di quest’ultima, Carlo Messina. In una nota, attraverso numeri e prospettive future, il leader della prima banca italiana giustifica le ragioni dell’interesse verso Ubi e tende la mano al suo management, a partire dal Ceo Massiah. Un interesse che si è manifestato all’improvviso ieri sera, con una tempistica soprendente: Ubi Banca aveva infatti appena presentato il suo piano al 2022. Proprio l’anno in cui Messina posiziona una prima stima sull’utile del nuovo gruppo: sei miliardi di euro.

Grazie a questa operazione (di cui fa parte anche Bper, con il coordinamento di Mediobanca), “la banca che nascerà dall’integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi potrà essere uno dei leader del sistema bancario europeo. L’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani affidano alla nuova Banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro: queste cifre esprimono tutta la forza dell’economia italiana, le capacità del nostro sistema imprenditoriale e la solidità del patrimonio delle nostre famiglie”, dice Messina.

 

“Servono maggiori dimensioni”

 

L’operazione, rileva ancora Messina, “segna una innovazione rilevante nella nostra strategia degli ultimi anni. Siamo infatti convinti che nel nuovo scenario del sistema bancario europeo degli anni ’20 sia necessario guardare avanti e porsi nuovi obiettivi. La nostra Banca si è sempre distinta per lungimiranza; lo abbiamo dimostrato nel 2011 quando, in anticipo rispetto al settore bancario, abbiamo lanciato un’operazione di rafforzamento del capitale. Una mossa vincente che ci ha consentito di soddisfare i nuovi criteri fissati dalla Bce e porre le fondamenta di un decennio di crescita che ci ha condotti sino a qui. Il nostro settore, a livello europeo, è entrato in una nuova fase che richiede maggiori dimensioni, una più ampia capacità di investire e l’adozione di un nuovo modello di finanza sostenibile”.

Ubi, tra le banche di medie dimensioni del nostro Paese, sottolinea Messina, “è certamente quella meglio amministrata in termini di qualità del bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità. Siamo convinti che il Consigliere Delegato e il management team di Ubi abbiano svolto un eccellente lavoro e possano avere rilevanti prospettive nel Gruppo che nascerà da questa operazione”. Intesa Sanpaolo, infatti, aggiunge, “potrà rappresentare un fattore di accelerazione nel raggiungimento degli obiettivi appena annunciati nel piano industriale di Ubi”.

“Un leader europeo”

 

“Insieme”, dice Messina, “creeremo un leader europeo che sarà in grado di raggiungere un utile netto di oltre 6 miliardi di euro nel 2022; distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili con la previsione di un dividendo per azione pari a 0,2 euro a valere sul 2020 e superiore a 0,2 euro a valere sul 2021; accelerare la riduzione dei crediti deteriorati senza costi per gli azionisti; confermare una elevata solidità patrimoniale, con un common equity ratio previsto a un livello superiore al 13%”, aggiunge Messina.

“Grazie alla capacità reddituale e alla solidità patrimoniale la Banca che nascerà dall’aggregazione fra Intesa Sanpaolo e Ubi potrà: garantire 30 miliardi di euro di credito aggiuntivo nei prossimi 3 anni a sostegno dell’economia italiana; aumentare da 50 a 60 miliardi le nuove erogazioni a favore della Green Economy e incrementare da 5 a 6 miliardi il plafond destinato a investimenti nella circular economy; portare da 1,25 a 1,5 miliardi la capacità erogativa del Fondo d’Impatto; puntare sull’ingresso di giovani nel nuovo gruppo grazie a un programma di 2.500 assunzioni, per promuovere il cambio generazionale e sostenere l’occupazione”, dice il Ceo Messina. “Portare da 11,5 a 13,5 milioni gli interventi a favore delle persone in difficoltà (distribuzione pasti, posti letto, indumenti, cibo) nei prossimi tre anni. Siamo convinti che questo sia un grande progetto nel quale due banche accomunate non solo dai modelli di business ma soprattutto dai valori di riferimento, potranno assicurare, grazie alle elevate qualità professionali delle oltre 110.000 persone che ne faranno parte, all’economia del nostro Paese una solida prospettiva di crescita sostenibile e inclusiva”, sottolinea Messina.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.