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Apple e i guai antitrust: la causa del Dipartimento di Giustizia Usa dopo la multa Ue

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Ottantotto pagine per “liberare il mercato americano degli smartphone dalla condotta anti-competitiva” di Apple: è quanto si legge nei documenti che accompagnano l’azione legale depositata dal Dipartimento di Giustizia americano (e da una quindicina di Stati) nella corte federale di Newark, in New Jersey. L’accusa contro il colosso tecnologico è quella di aver violato le norme sulla concorrenza relativamente al mercato di smarphone, e quindi degli iPhone.

Secondo l’azione legale, facendo leva sulla grande domanda per i suoi prodotti, Apple (il cui titolo è al ribasso in Borsa) ha danneggiato i concorrenti più piccoli. E quindi i consumatori, che non “dovrebbero essere costretti a pagare prezzi più alti perché le aziende violano le leggi antitrust”, secondo il procuratore generale Merrick Garland, che parla di “monopolio”.

Intanto, secondo l’agenzia Bloomberg, per Apple e Google (protagoniste dell’indiscrezione sull’arrivo di Gemini sui prossimi iPhone) dall’Europa potrebbero arrivare nuove indagini.

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Il procuratore generale Usa Merrick Garland durante la conferenza stampa in cui ha annunciato l’azione legale contro Apple. EPA/MICHAEL REYNOLDS

Apple, la decisione americana dopo la multa Ue

Quello annunciato il 21 marzo è il primo grande provvedimento contro Apple arrivato durante l’amministrazione Biden. Ma è anche il secondo brutto colpo per Cupertino in meno di un mese: a inizio marzo è arrivata la multa Ue da 1,8 mld per pratiche anticoncorrenziali sul mercato dello streaming musicale. In entrambi i casi, Apple ha contestato le motivazioni.

Per l’azienda guidata da Tim Cook (nella foto in evidenza – Credit Image: Liu Ying/Xinhua via ZUMA Press) l’azione legale è “sbagliata”. “Ci difenderemo”, si legge in una nota, anche perché una causa del genere mette a rischio la capacità del colosso di creare “la tecnologia che la gente si attende da Apple”. Inoltre, così il governo americano avrebbe un via libera per “esercitare un ruolo pesante nella progettazione della tecnologia per le persone”.

L’obiettivo dell’azione legale, si legge nelle pagine del documento, è il ripristino della competizione. Al centro del contendere ci sarebbe lo stesso business model di Apple, che ha un grande controllo sui servizi e gli utilizzi relativi ai suoi prodotti. Il punto sarebbe quindi consentire più scelte ai consumatori relativamente all’interazione tra dispositivi e app di altri sviluppatori.

La stretta europea su Apple

In Europa la decisione dell’Antitrust (contro cui Apple ha annunciato di volersi appellare) ha riguardato il mercato musicale, ma le motivazioni ricordano quelle americane, e citano le restrizioni imposte agli sviluppatori di app (principalmente Spotify, con il quale è subito partito uno scambio di accuse).

La multa miliardaria corrisponde allo 0,5% dei ricavi del gigante americano: 1,8 mld sono stati comminati a scopo ‘deterrente’. Altri quaranta milioni per le violazioni contestate.

La multa Ue da 1,8 mld e il botta e risposta Apple-Spotify

In arrivo nuove multe per le Big Tech?

Commentando la sanzione, la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager ha detto che per dieci anni “Apple ha abusato della propria posizione dominante nel mercato dello streaming musicale attraverso l’App Store”. E ha ricordato che la Commissione sta valutando la posizione di Apple riguardo il Digital market act.

Secondo Bloomberg, che cita fonti vicine alla vicenda, sia Apple che Google (e forse anche Meta) stanno per essere messe sotto indagine dalla Commissione europea proprio riguardo la legge che cerca di regolare il potere delle Big Tech. Secondo l’agenzia, si aprirebbe così la strada verso nuove multe.

Una notizia che arriva pochi giorni dopo le indiscrezioni sulla potenziale collaborazione di Apple e Alphabet sull’AI, che prevederebbe di portare Gemini sui prossimi smartphone. Un’ipotesi sulla quale sono stati subito sollevati i dubbi riguardanti l’antitrust. “Se lasciata incontrastata, Apple continuerà solo a rafforzare il suo monopolio sugli smartphone”, ha detto il procuratore Garland riguardo la decisione statunitense. Lo sbarco dell’AI di Google sugli iPhone desterà preoccupazioni simili?

Gemini sbarca su iPhone? L’accordo Google-Apple sull’AI e il solco con l’Europa

 

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