Cerca
Close this search box.

La settimana, storie e analisi: Conte e Bonomi

confindustria bonomi

Notizie, approfondimenti e commenti della newsletter di questa settimana (ci si registra qui): Un milione di nuovi poveri; il caso Imen Jane; il Natale di Poste italiane; le app che abbiamo usato durante il lockdown; Conte e Bonomi.

 

La prossima settimana, doppio appuntamento con gli e-meeting del progetto Ricostruzione: il 24 si affronterà il tema mobilità sostenibile, il 25 si parla invece di rinnovabili. Intanto le interviste continuano. Ecco con chi abbiamo parlato questa settimana:

 

Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera di Roma, ha ricordato la crisi del settore fieristico: “Solo Fiera di Roma ad oggi ha perso 13 mln di euro. Rischiamo veramente di andare in default”.

Lucio Gomiero, direttore generale di PromoTurismo FVG, racconta come il Friuli Venezia Giulia ha trascorso il lockdown e come si prepara alla ripartenza.

Lorenzo Zurino, founder di The One Company e presidente dell’Italian Export Forum, dice che “il 2020 sarà un anno da dimenticare, ma allo stesso tempo credo che il Made in Italy, che fattura quasi 500 miliardi di euro nel mondo, pian piano stia ricominciando a ricostruire”.

Piergiorgio Zuffi, che è direttore commerciale di Innova Finance, ha parlato del valore della finanza agevolata e delle opportunità che possono nascere anche nel post Covid-19.

Vito Cinque, proprietario e general manager dell’hotel a cinque stelle San Pietro di Positano e vice presidente Europa di Relais & Châteaux, racconta quali protocolli e politiche ha adottato l’associazione per contrastare la crisi e come, secondo lui, cambierà l’hôtellerie di lusso.

 

 

 

L’opinione

Di Fabio Insenga

 

 

Quando si perde peso contrattuale, difficilmente si può pensare che sia colpa solo di chi non lo riconosce più. Se, oggi, Confindustria e sindacati, le vecchie e care parti sociali, fanno fatica a far sentire la loro voce devono guardare anche agli errori commessi. Tra questi, sicuramente, la scarsa capacità di leggere il cambiamento dettato da fattori esterni, globalizzazione e trasformazione tecnologica in testa. E la conseguente mancanza di visione strategica.

 

Parte evidentemente anche da qui la scelta fatta dal nuovo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Discontinuità netta all’interno di Viale dell’Astronomia e toni accesi verso il governo. Con una precisa impostazione della comunicazione: attaccare, denunciare il rischio che la politica possa fare più danni del Covid, mettere sul tavolo tutte le contraddizioni nella gestione della fase 2 e nella fase 3 della crisi aperta dal Coronavirus.

 

Trovate qui l’opinione integrale.

[email protected]

 

 

Le altre storie della settimana

 

 

Coronavirus
Coldiretti: con il Coronavirus un milione di nuovi poveri

 

Prima i dati diffusi dall’Istat: in Italia nel 2019 si sono registrati 1,7 milioni di famiglie in condizioni di povertà assoluta, ovvero 4,6 milioni di persone in tutto. A quest’ultimo numero, ora, vanno aggiunti i nuovi poveri, quelli creati dai primi mesi del 2020, funestati dall’arrivo del Coronavirus, dal lockdown mondiale e dalla crisi economica che ha provocato. Secondo Coldiretti, parliamo di un altro milione di persone in condizioni di povertà.

 

Influencer
Imen Jane, la ‘falsa’ economista e un errore da ammettere

 

Ci siamo cascati anche noi. È la prima cosa che viene da dire, e ‘anche noi’ non vuole essere una giustificazione. Gli errori, quando ci sono, vanno ammessi. Imen Jane non è un’economista, per il semplice motivo che non ha mai conseguito una laurea in economia. L’abbiamo intervistata sul numero di gennaio, raccontando una storia che meritava di essere raccontata. Nel pezzo, a firma di Chiara Baldi, scrivevamo di una laurea in Economia e Amministrazione d’impresa all’università Bicocca di Milano. Titolo di studio che la stessa Imen Jane dichiarava per fregiarsi della ‘casacca’ di economista. Eccolo il nostro errore: non aver verificato il titolo di studio.

 

Logistica
Per Poste è ancora Natale

In anticipo di due anni sugli obiettivi del piano industriale in settori cruciali come l’e-commerce e il digitale, con crescita a doppia cifra e volumi di consegna dei pacchi che toccano i picchi del periodo di Natale: il primo bilancio della fase 3 mette in evidenza come il Gruppo Poste Italiane sia riuscito comunque a correre nelle aree più innovative del business.

 

Tech
Le app che abbiamo usato di più in lockdown

Nel 2019 l’Italia era al primo posto in Europa per il tasso di analfabetismo digitale, posizione non smentita dal rapporto Ocse Skills Outlook 2019 che ci vedeva occupare la parte bassa della classifica per le skills digitali. Inizio 2020, arriva la pandemia e muta lo scenario: l’avvento del Coronavirus ha decisamente stravolto il nostro modo di vivere, provocando effetti collaterali inaspettati e tra questi vi è senza dubbio l’incremento dell’utilizzo di smartphone e dunque delle app.

 

Notizie Adnkronos:

 

– I finanziamenti per l’internazionalizzazione di Simest possono essere ottenuti fino al 40% a fondo perduto.

– Salvare le Caretta caretta, E.ON sostiene TartaLove

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.