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La settimana, storie e analisi: De Laurentiis e l’arroganza

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Notizie, approfondimenti e commenti della newsletter di questa settimana (ci si registra qui): De Laurentiis e l’arroganza; La rivoluzione digitale e il femminismo; Gli investimenti della Premier League; L’ascesa del fitness da casa; Facebook e le elezioni.

 

 

 

Se il futuro passa dal 5G, la nuova tecnologia passa dalla fibra ottica: sul nuovo numero di Fortune Italia (che trovate in edicola e online), ne abbiamo parlato con Philippe Vanhille, Executive Vp tlc di Prysmian Group, leader globale nella produzione dei cavi. Il motivo per cui sul 5G non ci si può permettere di accumulare ritardo, invece, lo spiega Danilo Vivarelli, Ad di Irideos.

 

 

Ci si può abbonare al magazine mensile di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

Fortune Italia, in collaborazione con Lundbeck, ha lanciato un nuovo ciclo di podcast: si chiama ‘A fianco del manager’. Ne sono già usciti due: con Tiziana Mele, Managing director di Lundbeck Italia, e Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva.

 

 

 

L’opinione

Di Fabio Insenga

C’è sempre stato un nesso fra potere, disponibilità economica e poca disponibilità a seguire le regole. Ma il caso di Aurelio De Laurentiis, dopo quelli di Flavio Briatore e Silvio Berlusconi, sposta ancora in avanti il problema: deve esserci una sorta di delirio di onnipotenza che induce a pensarsi immuni per grazia ricevuta. Un delirio aggravato dalla disinvoltura con la quale, passando dalla prostatite all’intossicazione da ostriche, si tenta di coprire la positività al Coronavirus con scuse infantili.

Nessuno può pensare alla malafede, ci mancherebbe altro. Non si può pensare che De Laurentiis abbia deliberatamente vestito i panni dell’untore. Sarebbe folle. Ma la negazione, del virus e della propria condizione, arriva evidentemente a diventare rimozione. Non si spiega altrimenti il comportamento di una persona che, nonostante i sintomi riconducibili al virus, e in attesa dell’esito di un tampone, si presenta a Milano per l’assemblea dei club di serie A, senza utilizzare neanche la mascherina. A maggior ragione dopo i precedenti illustri, sempre Briatore e Berlusconi, che non sono bastati a modificare comportamenti sconsiderati.

Trovate qui l’opinione integrale.

[email protected]

 

 

Le altre storie della settimana

Dall’edicola
Francesca Bria: La rivoluzione digitale deve essere anche femminista

“La rivoluzione digitale deve anche essere una rivoluzione femminista. La tecnologia e l’innovazione se ben guidate e governate possono essere messe al servizio della società e diventare un’opportunità ed un diritto per molti. Anche per recuperare il gap delle pari opportunità”. Parola di Francesca Bria, 40 anni, da sei mesi presidente del neonato Fondo nazionale per l’innovazione, il più importante strumento di finanziamento per sostenere l’innovazione e il talento. Senior advisor delle Nazioni Unite per le città digitali e smart, negli ultimi anni è stata assessore alle tecnologie e all’innovazione digitale di Barcellona e il suo nome si affianca anche a Nesta, l’agenzia per l’innovazione del governo britannico.

 

Sport
Parte una Premier League con pochi investimenti

 

Il Liverpool di Jurgen Klopp e la sfida per il titolo con Pep Guardiola e il Manchester City. Ma anche la rinascita del Manchester United, Josè Mourinho e il Tottenham, Carlo Ancelotti all’Everton e la magia del mago Bielsa al Leeds, di nuovo tra le grandi dopo 16 anni. Può bastare? No, al tavolo della Premier League, al via il 12 settembre, si siede anche il Covid-19, convitato di pietra che rischia di mettere assai in difficoltà le finanze del torneo più ricco e mediatico d’Europa.

 

 

Sport
L’incredibile ascesa dell’home fitness

 

Non solo e-commerce, servizi di streaming e consegne di cibo a domicilio. Se dovessimo fare un elenco delle aree di business che la pandemia ha issato alle stelle dovremmo inserire indubbiamente l’home fitness. Peloton è una startup nata 8 anni fa che produce attrezzature molto tech (e molto costose) per allenarsi a casa. Da un’offerta per appassionati di nicchia, Peloton è balzata ad essere la risposta per tutti. Tanto che questa settimana ha deciso non solo di rilasciare due nuovi modelli dei suoi attrezzi dotati di monitor per seguire allenatori in streaming, ma anche di abbassarne il prezzo, puntando ad abbracciare un pubblico più ampio che finalmente si è accorto di potersi allenare, e bene, anche nel salotto di casa.

 

 

Tech
Facebook pagherà gli utenti per disattivare l’account durante le elezioni

Facebook sembra voler rispondere alla fatidica domanda una volta per tutte: quanto peso ha il social media nel muovere le intenzioni di voto? La piattaforma ha pubblicato sul suo blog un articolo in cui spiega che è in contatto con un gruppo di ricercatori per capire se e in che modo l’app influenzi attitudini politiche e comportamenti, specialmente in vista delle elezioni presidenziali che si terranno negli Usa nel prossimo novembre. Ebbene, stando a quanto riportato dalla corrispondente dalla Silicon Valley del Washington Post, Elizabeth Dwoskin, il social di Mark Zuckerberg, pagherà i suoi utenti per disattivare il proprio account nei giorni cruciali dell’elezione: Dwoskin ha condiviso su Twitter, infatti, uno screenshot in cui la piattaforma chiedeva ad alcuni utenti quanto vorrebbero essere pagati per disattivare i propri account Facebook e Instagram, con tre opzioni: 10, 15 o 20 dollari alla settimana.

 

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