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L’intelligenza artificiale rivoluzionerà la società e il business: intervista a Fabio Moioli

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L’anno della pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione delle imprese. Ma qual è stato l’effetto sull’intelligenza artificiale? Che potenzialità ha mostrato l’AI in termini di crescita, resilienza e competitività aziendale? Lo abbiamo chiesto a Fabio Moioli, Direttore Enterprise Services di Microsoft Italia, con cui abbiamo inaugurato AI In Azione, ciclo di approfondimenti che Fortune Italia dedica all’intelligenza artificiale.

Secondo Moioli, in generale, la consapevolezza del valore strategico dell’AI durante il 2020 è cresciuta. L’intelligenza artificiale può contribuire tanto alla crescita del Paese quanto alla competitività delle aziende: in Italia la crescita del fatturato delle aziende che adotteranno tecnologie di intelligenza artificiale sarà di 3 punti percentuali più alta rispetto alla media delle aziende nel settore, racconta Moioli.

“La tecnologia, e questo include l’intelligenza artificiale, ci sta aiutando moltissimo ad affrontare la pandemia. Sono stati fatti moltissimi progetti sull’AI in questo periodo, sia per aiutare le aziende sia per la lotta alla pandemia stessa. Si parla spesso di resilienza, e l’intelligenza artificiale ci può aiutare ad esser resilienti. Ma può anche aiutarci ad essere anti-fragili, migliorare se stessi di fronte a una situazione difficile”. Un esempio è la collaborazione tra Microsoft e INAIL, grazie alla quale le strutture sanitarie italiane possono avvalersi gratuitamente del Microsoft Healthcare Bot e rendere accessibile sul proprio portale un assistente digitale per l’autovalutazione dei sintomi del Coronavirus. Un bot che è stato adottato fin da subito anche dall’Istituto Lazzaro Spallanzani.

In Italia, dice Moioli, l’intelligenza artificiale sta vivendo un periodo di grande espansione. Il Paese ha un buon potenziale, secondo l’indice I-Com: “siamo 13esimi su 27 Stati UE, non lontano dalla Germania”.

Ma la complessità che va affrontata, la “sfida più grande”, è la “mancanza di talenti”, soprattutto in Italia. “La formazione e l’educazione devono essere la priorità assoluta per cogliere i benefici dell’intelligenza artificiale”, per Moioli.


Il tema è molto significativo anche per Microsoft, che per questo ha creato Ambizione Italia #DigitalRestart, il piano quinquennale da 1,5 miliardi di dollari di investimento in tecnologie e formazione a supporto della trasformazione digitale del Paese (e della creazione della prima Region Datacenter).

Tra le iniziative del piano, molte riguardano proprio la formazione. “Entro la fine del decennio 1,4 miliardi di persone avranno bisogno di competenze diverse da quelle che hanno oggi. Il 65% dei bambini delle elementari di oggi faranno un lavoro che oggi non esiste. A livello di mismatch delle skill il divario è già oggi molto preoccupante. Il gap in ambito ICT è già del 18%, e sta aumentando”. La sfida, dice Moioli, “è già enorme”.

In questo scenario per contribuire alla diffusione dell’AI, Microsoft ha dato vita all’AI HUB, un’iniziativa di ecosistema volta a mettere a fattor comune l’expertise di partner nazionali qualificati per aiutare le realtà italiane a cogliere i vantaggi dell’intelligenza artificiale e per accelerare lo sviluppo di progetti sperimentali in risposta alle esigenze di diversi settori industriali. Due le vocazioni primarie: da un lato la rapida prototipazione di progetti di AI in grado di supportare la competitività delle aziende per la ripresa e dall’altro proprio la formazione di professionisti per diffondere le competenze digitali necessarie all’innovazione in Italia, anche grazie all’AI Business School.

Ascolta “Fabio Moioli: “L’intelligenza artificiale rivoluzionerà la società e il business”” su Spreaker.

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